19 ottobre 2010

Dinho, spettatore non pagante al Bernabeu

"E' una posizione logica per lui e credo sarà importante in questo ruolo". Così alla vigilia di Real Madrid-Milan si era espresso Josè Mourinho sul nuovo ruolo che avrebbe ricoperto Ronaldinho nello scacchiere rossonero, quello di trequartista centrale alle spalle delle due punte. Ma, se il giocatore visto stasera a supporto di Ibrahimovic e Pato era davvero lui, allora lo Special One deve aver evidentemente preso un granchio. Spaesato e senza idee, l'ex Pallone d'Oro è parso fin dal fischio d'inizio non in partita, anche se i palloni giocabili sono stati comunque pochi per lui. Nel primo quarto d’ora prova a illuminare i compagni di reparto ma senza successo, con palloni giocati in profondità senza efficacia. Poi sembra riprendersi quando intorno alla mezz’ora viene fermato da un fuorigioco dubbio e poco dopo è bravo a servire Seedorf tutto solo a tu per tu davanti a Casillas, ma l’olandese spreca malamente. E poi dov’è finito Dinho? Nella ripresa sembra non riuscire nemmeno a trovare una posizione in campo, spostandosi ora a destra ora a sinistra, ma senza alcun risultato. E rischia anche il giallo quando commette un intervento scomposto su Cristiano Ronaldo, che rimane a terra dolorante. Infine, finalmente oserei dire, esce dal campo al 71' per lasciare spazio a Robinho sotto i fischi dei tifosi madridisti, che pure l'avevano applaudito nella fase di riscaldamento pre-gara. E se si fosse seduto in mezzo a loro? Forse nessuno se ne sarebbe accorto. Se per la compagine rossonera questo con il Real doveva essere il primo di otto esami tra campionato e Champions, non si può di certo dire che Ronaldinho sia stato promosso, anzi non ha nemmeno raggiunto la sufficienza.

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