13 marzo 2013

Catalano: "Dal Bari alla WFM: vi racconto la mia carriera. Quella finale dei Giovanissimi contro l’Inter…"

Ho intervistato in esclusiva Lorenzo Catalano, per circa dieci anni allenatore nel settore giovanile del Bari. Il figlio dell’indimenticato campione biancorosso Biagio Catalano, dopo l’addio ai galletti e varie esperienze nelle serie minori, ha deciso di abbracciare il progetto della World Football Management, in qualità di assistente tecnico del presidente Fabio Montecalvo.

Mister Catalano, ripercorriamo innanzitutto le varie fasi della sua carriera.
La soddisfazione che più mi inorgoglisce è aver avuto a che fare con calciatori che calcano palcoscenici come la Serie B o che hanno giocato in Serie A. Il settore giovanile dovrebbe avere come unico obiettivo la formazione dei giovani calciatori per farli continuare e farli diventare dei professionisti, se poi arrivano anche i risultati è più di una soddisfazione. Aver avuto poi la possibilità, nella stagione '98-'99, di lavorare nello staff tecnico di mister Fascetti al Bari, rappresenta il fiore all'occhiello della mia carriera. Ma nel 2006 la mia strada e quella del Bari si divisero. Mi arrivò la chiamata di Roberto Rizzo (secondo di De Canio a Lecce e Genova, ndr), che conoscevo per averci giocato contro e per aver seguito insieme il corso di allenatore a Coverciano. Mi chiese di intraprendere con lui l'avventura al Martina Franca, all'epoca in Serie C1, e io decisi di seguirlo. La stagione successiva approdai alla Virtus Casarano, sempre come vice allenatore di Rizzo, dopo di che si interruppe il rapporto, ma solo dal punto di vista lavorativo. Tutt'oggi ci sentiamo spesso e siamo grandi amici; ci tengo a dire che Rizzo, oltre a essere una bravissima persona, è anche un grande intenditore di calcio. Dopo l'esperienza al Casarano, ho continuato ad allenare nelle serie dilettanti fino all'anno scorso, quando, con la New Football Academy Bari, ci siamo qualificati alle Final Six Allievi Dilettanti in programma a Chianciano Terme. Alla fine ci abbiamo ottenuto il terzo posto, ma la vera soddisfazione è data dal fatto che cinque ragazzi di quella squadra sono passati alle giovanili del Bari, tra Allievi Nazionali e Primavera, mentre il Lecce ha messo gli occhi su altri che stanno giocando in Eccellenza. Questo sta a significare che, evidentemente, li abbiamo formati e, ripeto, questo dovrebbe essere l'obiettivo di ogni settore giovanile”.

Ma non dimentichiamo che nel 2006 è arrivato alla finale scudetto dei Giovanissimi Nazionali con il Bari…
Quell’anno arrivammo in finale contro l’Inter dei vari Caldirola, Obi, Destro e Santon, perdemmo ai rigori. Ricordo che noi passammo in vantaggio, poi fece gol Destro. Nel primo tempo supplementare andammo sul 2-1 ma, a dieci minuti dalla, arrivò il pareggio dei nerazzurri. Alla fine la lotteria dei rigori fu fatale per noi, perché facemmo due gol in meno dei nerazzurri. Resta però, anche a distanza di anni, la soddisfazione di essere riusciti a bloccare quella squadra che negli anni successivi ha poi vinto lo scudetto Allievi e Primavera, un gruppo di tutto rispetto e formato da calciatori che oggi giocano in grandi squadre”.

Se dovesse citare un paio di nomi altisonanti di giocatori con quali ha lavorato?
Mi vengono in mente De Ascentis o Zambrotta. Quest’ultimo nella stagione 1998-99, quando facevo parte dello staff di Fascetti al Bari, e lui arrivò dal Como. Senza dimenticare che, lo stesso anno, ci fu l'exploit di Cassano. Proveniva dalla Primavera, così avemmo il privilegio di poter lavorare con lui e di capire le sue grandissime qualità tecniche”.

A proposito di giovani, si parla da tempo si riforma dei settori giovanili per rilanciare i talentini italiani.
Credo che il calcio italiano, a livello di settore giovanile, sia sceso nel ranking europeo in posizioni che non gli erano mai appartenute. Fino a qualche anno fa, ricordo i traguardi che l’Italia ha raggiunto con tutte le nazionali giovanili fino all'Under 21. Credo che abbiamo confuso i giocatori a livello tattico, formandoli esclusivamente come singoli e non come come squadra; avendoli formati in linea generale e non nello specifico, abbiamo creato un po' di confusione in loro. In Serie A stanno arrivando sempre più stranieri, che però non incidono più di tanto; tranne qualche top player, non vedo tantissimi stranieri che riescono a fare la differenza. Ma c’è un altro problema che non ha dato l’opportunità ai nostri giovani di emergere. A livello di Primavera, ci sono società che intervengono a tutti gli effetti sul mercato e costruiscono le squadre per vincere, si preferisce puntare sugli stranieri a discapito di ragazzi che sono cresciuti nel settore giovanile della squadra. Un altro errore che commettiamo, è volere calciatori già pronti e formati a 16 anni, mentre bisognerebbe avere pazienza e lasciare che questi ragazzi si formino maturando esperienza negli anni. Credo comunque che l’intero sistema abbia delle pecche e debba essere rivisto il più presto possibile, ma la colpa non è dei giovani”.

E adesso sta collaborando con la WFM: come valuta questa nuova esperienza?
La collaborazione è nata in questo mio periodo di break. Ho iniziato la stagione sulla panchina di una squadra in Eccellenza pugliese, ma, nonostante la squadra fosse al terzo posto in classifica, sono stato esonerato. Così abbiamo intavolato questo rapporto con Fabio Montecalvo, che mi ha dato la possibilità di iniziare a vedere tutto il lavoro svolto dietro le quinte. Essere entrato in questa nuova dimensione non fa altro che arricchire il mio bagaglio culturale calcistico, è un’esperienza assolutamente positiva”.

Quale sarà, però, il futuro di Lorenzo Catalano?
Sono un uomo di campo e quando mi ritrovo fuori è come stare in apnea. In questo momento, il mio principale obiettivo è quello di tornare ad allenare ma, soprattutto, quello di trovare persone che possano valorizzarmi e che io possa valorizzare a mia volta. Non fa differenza se a livello di settore giovanile o di prima squadra, perché so come trattare sia i giovani sia i grandi. Mi auguro solo di ricevere questa opportunità”.

Nessun commento: