2 settembre 2016

Fabio Mancini, top model nerazzurro: ‘Inter, meno social e più lavoro. Con Armani…’


Seguo l’Inter da quando sono molto piccolo e amo questi colori da una vita, fin dai tempi del mio mitico Luis Nazario Da Lima, Ronaldo!”. Dalle passerelle di Milano, Londra, New York e Parigi a quella del Meazza, dove Joao Mario ha salutato i suoi nuovi tifosi e l’Inter non è riuscita ad andare oltre il pareggio contro il Palermo. Ospite della dirigenza nerazzurra che lo ha invitato domenica scorsa, Fabio Mancini, considerato a livello internazionale uno dei modelli italiani di maggior successo e protagonista di diverse campagne per Armani, ha potuto guardare dalla tribuna di San Siro la squadra del suo cuore: “In questa seconda gara della stagione, la prima in casa, ho visto una squadra un po’ indietro nella condizione fisica ma in netta ripresa. Ma, nonostante una sconfitta e un pareggio nelle prime due giornate, sono fiducioso in vista delle gare che arriveranno”, racconta in esclusiva a Il Solito Calcio il modello nato in Germania da madre di origini indiane e padre italiano.

Specificando (ridendo) di non essere imparentato con l’omonimo ex allenatore dell’Inter, Mancini si dice fiducioso che Frank de Boer possa essere l’uomo giusto per guidare la squadra: “L’olandese è arrivato in un momento in cui fondamentalmente la rosa era stata già stata costruita per una nuova stagione con Mancini, quindi si ritrova in mano una squadra nuova per lui. Però sono sicuro che riuscirà a fare bene, ha solo bisogno di tempo, quello che non danno qui i media e il pubblico”. Quanto a Roberto Mancini, il suo addio è ancora fresco e non poche polemiche hanno accompagnato la vicenda: “Penso che quello che ha fatto Mancini negli anni scorsi non debba essere dimenticato! Dopo anni di luce spenta, ha portato l’Inter al successo nazionale fornendo poi la base di giocatori presenti fino all’anno dell’indimenticabile triplete. Penso che l’anno scorso abbia guidato bene la squadra, nonostante sia stato spesso criticato per le scelte tecniche come sempre, ma in fin dei conti ha ridato l’Europa all’Inter e questo era quello che contava. Il problema è che in Italia c’è molta pressione e spesso non capiamo una cosa: essere l’allenatore di una squadra come l’Inter non è facile e, purtroppo, siamo tutti allenatori competenti sugli spalti e dietro allo schermo della televisione, senza dare a nessuno il tempo materiale di poter sbagliare e crescere!”.

Ma cosa si aspetta Mancini dalla sua Inter impegnata anche quest’anno sia in campionato che in Europa League? “Io penso solo al fatto che si crei una squadra - risponde  -. Non mi interessa vincere, mi interessa che la squadra ritrovi il gruppo...come una volta. Il gruppo fa tanto, ho giocato a pallone e so quanto sia importante l’unione dei calciatori, anche e soprattutto fuori dal campo! Se solo qualcuno di loro pensasse a pubblicare meno cavolate sui social network e ad allenarsi, come faceva il grande e unico Javier Zanetti, forse saremmo competitivi già da anni”. E di questo argomento più che mai attuale Mancini, dall’alto delle sue centinaia di migliaia di followers su Facebook e Instagram, ne sa qualcosa: “I social al giorno d’oggi sono molto importanti. Si tratta attualmente del mezzo di comunicazione più veloce e diretto che esiste, tramite cui si riesce a trasmettere un messaggio nel minor tempo possibile da una parte del mondo ad un’altra! Penso che, come internet, sia la scoperta del ventunesimo secolo ed ormai la via di comunicazione più diffusa, ma dovrebbe essere gestita nel migliore dei modi per pubblicizzarsi e non per distruggersi, come fanno in molti. Io, come tantissimi nel mio settore o nel settore del calcio, lo uso spesso per esternare un pensiero, buono o cattivo che sia, e bisogna accettare anche le critiche se costruttive”. Che abbia voluto mandare un messaggio ad un certo capitano dell’Inter?

Tornando a parlare di calcio giocato, Mancini, così come la maggior parte dei tifosi della Beneamata, si aspetta tanto dai nuovi arrivati: “Da come ho potuto vedere da questo inizio di stagione, penso che Banega abbia riportato quella qualità che mancava in mezzo al campo. Poi penso che con l’arrivo di Joao Mario e Gabigol, la squadra si rimetterà in sesto immediatamente. Perisic rimane il mio preferito insieme a Miranda per l’anima che mettono in campo e per come sanno determinare le partite”. Ma da esperto di moda e di stile, cosa ne penserà della nuova maglia Home per la stagione appena cominciata? “Non amo molto quel giallo dietro le maglie e i calzettoni…sono più per il classico blu e nero con qualche tinta di bianco, pur sempre elegante. Per il resto è la solita”. A proposito di look, attualmente la compagine nerazzurra veste Brooks Brothers, ma da tifoso interista Mancini potrebbe magari provare a fare da mediatore per diventare partner di Giorgio Armani... “Sarebbe una cosa interessante, da non escludere. Non dimentichiamoci che il signor Armani è già presidente dell’Olimpia Milano da anni ed è un grandissimo appassionato di sport, come infatti avrete visto anche alle ultime Olimpiadi, e unico testimonial sugli abiti della nazionale italiana”. Chissà che non possa esserci spazio per un nuovo Mancini in quest’Inter e chissà soprattutto cosa ne penserebbero i tifosi...

Luca Iannone

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