Lasciata (momentaneamente) da parte la Champions League, il Napoli deve rituffarsi nuovamente nel campionato per rincorrere quel terzo posto che non sembra essere più un miraggio come qualche tempo fa. Per provare a raggiungere questo obiettivo, bisogna però superare l’ostacolo Inter che si presenterà domani sera al San Paolo. Per parlare di questo scontro diretto in ottica zona Champions, contattato in esclusiva Luca Guazzoni, collega del quotidiano milanese Il Giorno.
Napoli-Inter è l’ultima spiaggia per Claudio Ranieri?
“Francamente non penso, anche se è una ‘fiducia a tempo’. A meno di una resa incondizionata alla truppa di Mazzarri con un risultato davvero pesante al passivo o di una debacle casalinga contro il Catania. Per vari motivi, primo tra tutti la totale mancanza di alternative tecniche che possano garantire di uscire dalle sabbie mobili in tempi rapidi. Ed in secondo luogo perché il vero esame è la sfida di ritorno con l’OM: uscisse dalla Champions senza gettare il cuore oltre l’ostacolo sarebbe il capolinea e arriverebbe l’esonero immediato”.
Si sono fatti tanti nomi, ma in caso di esonero quali potrebbero essere i suoi sostituti?
“La sola soluzione percorribile ad oggi è la coppia Figo-Baresi, non si vedono alternative all’orizzonte. Poi a giugno la scelta cadrà su Blanc, attuale ct della Francia ma di fatto separato in casa con il presidente della federazione. Meno calda la pista che porta a Villas-Boas, impossibile Capello. E’ un nome buono ormai per far vendere i giornali: ha un ingaggio troppo alto per i programmi societari e avrebbe pretese sul mercato assolutamente al di fuori dell’austerity voluta da Moratti”.
Dal punto di vista fisico-atletico, quale delle due squadre arriverà meglio dopo l’impegno di Champions?
“L’Inter non ha atletismo e questo è il vero dramma nella rosa nerazzurra: è una squadra statica che non riesce ad imporre un ritmo ‘europeo’ per creare azioni pericolose. Lo si è visto anche al Velodrome: l’Inter è stata sì sfortunata, ma contro una squadra modesta ha addirittura finito la gara senza benzina. E’ vero che il Napoli ha speso tanto nella magica notte del San Paolo, ma ha un vigore muscolare di un altro pianeta rispetto ai logori e sfiacchi senatori di Ranieri”.
Nei confronti di questa stagione il Napoli ha sempre avuto la meglio, in che modo potrebbe essere invertito questo trend?
“Con l’orgoglio e una giocata di un singolo. Alla Pinetina non si sta vivendo una situazione tranquilla, lo si vede nel modo di giocare della squadra che però è esperta e navigata. I risultati che non possono essere trovati con il fisico e la corsa potrebbero arrivare con la testa che, non scordiamolo mai, è la stessa del 2010. Se poi uno Sneijder o un Milito trovano la giornata giusta…”.
Qual è la situazione dell’infermeria in casa nerazzurra?
“Settimana piuttosto funesta: la partita contro l’OM ha messo fuori causa per almeno quindici giorni Maicon – lo staff medico lo vuole recuperare per il ritorno -, giovedì è arrivato il crack di Ranocchia che ne avrà per sei settimane – lesione di secondo grado all’adduttore breve -. Non recupera nemmeno Alvarez, qualche possibilità in più per Faraoni che dovrebbe comunque partire al massimo dalla panchina. Poi c’è l’oggetto misterioso: Fredy Guarin che, arrivato già rotto dal Porto per sostituire Thiago Motta, non sembra poter recuperare fino ai primi di marzo. Un’altra brillante operazione di Branca che a giugno rischia di salutare la compagnia”.
Quindi quale dovrebbe essere l’undici titolare su cui punterà Ranieri?
“Il solito terno al lotto, visto che in questo momento non esiste un assetto standard, né giocatori in grado di dare garanzie. La sensazione è che Ranieri voglia più pensare a non prenderle che a vincere, vista anche l’estrema difficoltà di fare risultato al San Paolo. Potrebbe giocare con il modulo usato nella sfida di Coppa Italia con un’unica punta – Milito – e Sneijder a fare da rifinitore alla sue spalle. Difesa quasi obbligata con Nagatomo a destra, Lucio e Samuel centrali e Chivu – che sta più pensando a dove andare in estate che al campo, Napoli in pole insieme al Milan – sulla corsia mancina. A centrocampo Zanetti, Stankovic – in ballottaggio con Poli -, l’insostituibile Cambiasso e Obi”.
In campo potrebbe esserci Pandev, che se ne avesse l’occasione vorrà mettersi in mostra contro la sua ex squadra…
“L’Inter è davvero un frullatore. Una piazza dalle grandi passioni e dai forti sentimenti. Pandev è finito in questa spirale e non è riuscito a rialzarsi. Eroe di un derby vinto in dieci uomini – suo il gol su punizione del 2-0 finale -, elemento prezioso del triplete, è stato poi messo alla gogna dai tifosi per le molte prestazioni negative offerte nella scorsa stagione. Per lui sarà uno stimolo in più: per dimostrare di essere un giocatore di carattere, che era ciò che gli imputava la gente comune. Il dato certo è che la sua avventura all’Inter è finita e lui lo sa”.
Luca Iannone per IamNaples.it
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