13 aprile 2012

La fatal Champions fa felici amici e nemici del Napoli

L’1-3 casalingo con l’Atalanta è solo l’ultimo atto di uno spettacolo che la tifoseria partenopea spera si concluda il più presto possibile. Tre sconfitte consecutive, per di più con due gol di scarto. E pensare che il Napoli in questa stagione non aveva mai perso due gare consecutivamente. Ma le ultime cinque giornate di campionato hanno fatto registrare una delle serie negative più lunga dell’era De Laurentiis. Soltanto due punti ottenuti sui quindici a disposizione da metà marzo ad oggi.
Nel bene e nel male la sfida dello Stamford Bridge rimane un ricordo indelebile nella mente dei tifosi: arrivare agli ottavi e giocarsi l’accesso al turno successivo era un traguardo in cui pochissimi credevano ad inizio stagione. Ma, dopo quel 4-1 ad opera di Terry e compagni, in quella squadra capace di superare tanti e tanti ostacoli incontrati sul cammino europeo, sembra essere cambiato qualcosa. La difesa balla, traballa e, da un mese a questa parte, ha fatto provare la gioia di andare in rete a dodici giocatori che – eccezion fatta per Totò Di Natale – hanno davvero poco in comune con i veri goleador: da Pinzi a Vidal fino a Candreva e Bellini passando per Spolli. C’è poi un centrocampo che fa filtrare più palloni nella propria trequarti che palloni utili per i cosiddetti tenori, che siano tre o quattro. Tenori con poca voce e un direttore d’orchestra – Mazzarri – che all’intervallo non riesce più a tramsettere ai suoi quella carica e quella tensione con le quali uscire dagli spogliatoi.
Tra sabato e mercoledì, il caso ha voluto che ad esultare fossero due uomini che hanno scritto pagine importanti della storia recente del club azzurro come Edy Reja e Pierpaolo Marino. Una soddisfazione per loro, entrambi allontanati da Aurelio De Laurentiis in un passato non troppo remoto, vedere la propria squadra abbattere il muro difensivo napoletano per ben tre volte. Napoli, non ci si può più fidare nemmeno dei propri amici…

Luca Iannone per SpazioCalcio.com

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