28 aprile 2012

Quattro occhi sul Sud America: Andrea Boscolo e Nunzio Marchione sui giovani talenti argentini

Il Sud America è da sempre una miniera ricca di elementi preziosi su cui i grandi club europei sono pronti a buttarsi per aggiungere qualità alle proprie squadre, magari per piazzare il grande colpo. Andrea Boscolo e Nunzio Marchione sono due addetti ai lavori che, per poter osservare da vicino alcuni dei giovani più talentuosi dell'intero panorama sudamericano, si sono recati direttamente nel Nuovo continente. Abbiamo raggiunto in esclusiva i due, che si trovano in Argentina da inizio febbraio.

Boscolo: “Per noi operatori del mercato italiano, lavorare in questo paese significa visionare i giovani talenti che nei prossimi anni potranno fare la fortuna del calcio europeo. Ma significa anche apprendere i segreti delle strutture manageriali sportive che sono riuscite, nel corso degli anni, a trasformare la figura del calciatore professionista in una vera e propria azienda con alle spalle gruppi inversori altamente qualificati”.

Marchione: “Se guardiamo le differenze tra il calcio argentino e quello europeo, la prima che salta all’occhio è il loro concetto di tattica, aspetto molto meno esasperato rispetto al tatticismo nostrano. Anche il ritmo di gioco è meno intenso, questo però permette di evidenziare quei talenti che hanno la cosiddetta marcia in più che sono poi quelli che spesso e volentieri approdano nel calcio europeo. Però provate a immaginare la Primera Divisiòn argentina composta da tutti i loro calciatori compresi quelli che giocano in Europa; che campionato sarebbe? Probabilmente uno tra i più belli del mondo”.

Per quanto concerne possibili movimenti dall’Argentina all’Italia, quali giovani talentuosi segnalereste?

Boscolo: “Un giocatore che ultimamente si sta mettendo in evidenza nel campionato di Segunda B è Ramiro Funes Mori del River Plate di Almeyda, classe 1991, fratello gemello del più famoso attaccante Rogelio Gabriel Funes Mori. Difensore centrale con standard fisici europei, quasi un metro e novanta, buona tecnica, mancino naturale, aggressivo, molto forte di testa. E' dotato di grande personalità, è pronto per un livello superiore. Un ragazzo che è riuscito a conquistarsi il posto da titolare con il sacrificio quotidiano. Sappiamo che diversi club italiani sono stati qui per visionarlo. In Italia lo vedrei bene in una squadra di media classifica. Sono sicuro che la personalità e la prestanza fisica delle quali è dotato gli permetterebbero di fare bene anche nel nostro campionato”.

Marchione: “Un calciatore che a me piace molto è Cristian Chavez del Boca, un centrocampista duttile, che ha tecnica e corsa. In Europa si parla poco di lui, non capisco il perché, da noi son convinto farebbe benissimo. Ma, se fossi un direttore sportivo di Serie A, punterei senza dubbio su Ezequiel Cirigliano, uno dei calciatori che preferisco. Il centrocampista del River Plate ha tutto per sfondare: carattere, fisico e tecnica. Mi piacciono molto i giocatori che danno tutto e lui in questo senso è un guerriero, ma con dei piedi niente male. Lo vedrei bene in Italia in una piazza importante come Lazio o Roma, dove si gioca con molta pressione. Sotto certi aspetti mi ricorda Almeyda, che attualmente è il suo allenatore al River”.

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