11 settembre 2013

Moggi: "Juve-Inter del '98? I nerazzurri dovevano stare zitti"

Spazio all'attesissima sfida tra Inter e Juventus, che aprirà la terza giornata di Serie A. Con la Nazionale che ha centrato il proprio obiettivo, ora tutte le attenzioni sono focalizzate sul derby d'Italia numero 222. Ho intervistato in esclusiva chi lo ha vissuto da vicino per tanti anni, ovvero l'ex direttore generale della Juve Luciano Moggi.

Perché Inter-Juve non è mai una partita normale?
«Inter-Juventus è stato denominato il derby d'Italia e fu il grande Gianni Brera a definirlo così. Si è portata avanti questa nomea ma negli ultimi anni è stato tutto tranne che un derby, perché la Juventus ha dimostrato una superiorità costante nei confronti dell'Inter. Era chiamato derby d'Italia per la forza delle due squadre, ma ora non è più un titolo giusto. Basti pensare che i bianconeri hanno chiuso l'ultimo campionato con trentatré punti in più».

Quanto accaduto il 26 aprile del 1998 contribuì a renderla una gara diversa dalle altre.
«Quel famoso intervento di Iuliano su Ronaldo è un problema arbitrale, stava al direttore di gara giudicare se fosse fallo o meno. Non bisogna dimenticare, invece, che precedentemente la società nerazzurra aveva tesserato l'extracomunitario Recoba andando contro le normative dell'epoca. L'Inter poteva essere retrocessa e non avrebbe giocato nessuna partita a Torino, ma una in Serie B sì».

Ma i nerazzurri avevano ragione a lamentarsi?
«Non credo proprio, dovevano stare solo zitti. La vicenda del tesseramento di Recoba era un fatto acquisito e, oltre alla giustizia sportiva, si è espressa in merito anche la giustizia ordinaria, perseguendo penalmente un dirigente dell'Inter».

Quella era un'Inter da scudetto?
«Diciamo che era una buona Inter. Ecco, a quei tempi si poteva parlare di derby d'Italia, a differenza di adesso».

E questa può essere una antagonista dei bianconeri nella corsa al titolo?
«Penso proprio di no. Ci può stare un discorso relativo alla mancanza di impegni nelle coppe europee che può giocare a favore dell'Inter, ma tra le due squadre c'è un divario troppo ampio che non lascia scampo a interpretazioni. La Juventus potrebbe anche non vincere lo scudetto, però sicuramente non lo perderebbe per mano dell'Inter».

Concludiamo parlando del confronto di sabato.
«Sarà una partita difficile per entrambi, soprattutto per la Juve. L'avvento di Mazzarri ha portato una ventata nuova e sarà tutta un'altra Inter agonisticamente parlando; avrà motivazioni particolari per battere la Juventus. Ci sarà da vedere una gara non bella, ma interessante dal punto di vista agonistico. Gli episodi possono essere decisivi, però i bianconeri non sono assolutamente favoriti».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Secondo questa teoria non lo sarebbe da 7 anni visto che non e' stato disputato quando la Juve era in B, non poteva esserlo l'anno successivo perche' un derby d'Italia con una neopromossa non ha senso, non poteva esserlo per i due anni successivi perche' la Juve e' arrivata settima... Ah gia', ma i gobbi non soltanto hanno problemi di matematica, ma anche con il calendario: pensano che siccome hanno vinto due scudetti di fila quello che c'e' stato prima non conta, non si considera, non vale. Quanto, poi, a Moggi, le sue opinioni valgono quanto vale la sua reputazione: che poi e' quella di un condannato per illecito e associazione a delinquere e radiato dalla FIGC. Punto. Tutto il resto e' fuffa per gobbi.