24 gennaio 2013

Moggi nel ricordo di Gianni Agnelli: "Mi entusiasmava e stimolava. L'ultima volta che l'ho visto e la cessione di Vieri..."

Per più di otto anni sotto lo stesso tetto, quello della Juventus. Nel bene e nel male, Gianni Agnelli e Luciano Moggi hanno fatto la storia della Vecchia Signora. Ecco come l'ex direttore generale del club bianconero, raggiunto in esclusiva, ha voluto ricordare lo storico presidente della Juve: “Cominciamo col dire che ho un grande ricordo, ma purtroppo si tratta di un ricordo. Credeva fortemente nei propri dipendenti e questo entusiasmava, perlomeno me personalmente. Mi dava gli stimoli giusti per poter fare bene. Ricordo che, poco prima della sua morte, ci chiamò e andammo a casa sua, dove parlammo per un'ora. Alla fine ci disse 'chissà se vi potrò rivedere' e due giorni dopo ci lasciò”. Moggi ha poi raccontato un curioso aneddoto di mercato legato all'Avvocato Agnelli e a Christian Vieri: “Era l'estate del 1997 quando, il giorno prima di un assemblea dell'ITI, l'Avvocato mi chiamò e mi disse che gli avrebbero fatto più domande sulla Juventus che su altro. Sapeva che l'Atletico Madrid aveva avanzato una proposta di 28 miliardi pagabili in cinque anni, ma io gli risposi che quella cifra spalmata su cinque anni era poca cosa. Allora la mattina dopo, esattamente il giorno dell'assemblea, Vieri arrivò in sede chiedendo un aumento di stipendio e dicendo che avrebbe voluto giocare titolare. Gli risposi che, se fosse stato qualcuno a mandarlo, servivano 35 miliardi cash. Poco dopo arrivò il fax dell'Atletico Madrid che offriva 35 miliardi e io cercai subito di mettermi in contatto con l'Avvocato, che dopo l'assemblea si stava recando a Cannes in elicottero. Quando riuscii a rintracciarlo gli spiegai cosa era accaduto, lui mi rispose che avevo fatto bene ma che voleva un nuovo rinforzo per l'attacco. Così presi Inzaghi, acquistato per 15 milardi e successivamente rivenduto a 80. L'Avvocato fu molto felice di questa cosa, ma qualcuno ci volle marciare sopra dicendo che Moggi diceva falsità al presidente Agnelli. Ma io lo tenevo in debita considerazione e lo dimostrai in quella occasione, preoccupandomi di rintracciarlo anche se si trovava in Francia”.

Luca Iannone per CalcioNews24.com

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