14 maggio 2014

Ag. Bonaventura: 'Niente Nazionale? C'è tempo. E' migliorato grazie a Colantuono'

Convocato per lo stage dedicato ai giovani a marzo e per i test di aprile a Coverciano, Giacomo Bonaventura non è stato però inserito nell'elenco dei 30 pre-convocati in vista dei prossimi Mondiali. Il talentuoso centrocampista di San Severino Marche, fra i protagonisti della grande annata dell'Atalanta, non farà quindi parte della spedizione azzurra in Brasile. Per commentare questa esclusione, ho raggiunto in esclusiva il procuratore di Bonaventura Giocondo Martorelli.

Martorelli, la mancata convocazione in Nazionale ha stupito lei e il suo assistito?
«No, sinceramente no perché, probabilmente, il nostro commissario tecnico aveva già nella sua testa delle priorità e le sta portando avanti. Essere considerati da lui è una cosa gradita e importante a prescindere da tutto, ma vedremo dopo questo Mondiale se Giacomo si confermerà e se Prandelli ne apprezzerà il suo valore così da cominciare un'avventura diversa».

Bonaventura ha reagito con serenità all'esclusione dalla lista dei 30?
«Penso di sì, non c'è nulla che possa far pensare a qualcosa di diverso. Ovviamente in cuor suo ognuno spera fino all'ultimo di realizzare il proprio sogno, però dalla sua parte Giacomo sa di avere l'età e le qualità per cui niente gli è precluso. In questo momento deve prevalere la consapevolezza di aver fatto il massimo. Bisogna dare a Prandelli la possibilità di lavorare con assoluta tranquillità in un campionato nel mondo difficile e augurargli, soprattutto da italiano, di poter fare bene».

L'obiettivo si sposta quindi sui prossimi Europei?
«Sicuramente sì, è proprio quello che dicevo prima. Da agosto ripartiranno le nuove candidature e speriamo che Giacomo possa far parte della Nazionale».

Al di là di tutto, possiamo dire che questa è stata la sua miglior stagione da quando è in Serie A?
«Giacomo ha confermato quello che di buono ha fatto fino ad oggi. Ha continuato a migliorare le sue qualità e tutto quello che contribuisce allo sviluppo di una crescita costante. Lo ha fatto in Serie B ed ora lo sta facendo in A, la sua è una crescita esponenziale».

Quanti meriti hanno l'Atalata e Colantuono in questa crescita?
«Tantissimi. Come ho sempre detto, a mister Colantuono va riconosciuto quanto di ottimo ha fatto per quanto concerne la crescita tattica del ragazzo. Giacomo è stato adattato in un ruolo che non sembrava essere nelle sue corde, facendo capire che attraverso il lavoro si possono ottenere grandi risultati e successi. Questo ha migliorato molto le qualità del ragazzo che ora è capace di interpretare più ruoli ed è un giocatore più universale».

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