8 maggio 2014

Moriero risponde a Moggi: 'Se non andò all'Inter non fu per colpa mia'

Le dichiarazioni di Luciano Moggi non passano mai inosservate, ma quanto scritto nell'autobiografia 'Il pallone lo porto io' ha sicuramente del clamoroso. Alcune sue rivelazioni presenti nel libro sono state rese note anticipatamente quest'oggi, fra queste una riguarda da vicino l'Inter. L'ex dirigente della Juventus ha infatti raccontato di essere stato ad un passo dall'entrare nella società nerazzurra, salvo poi fare un passo indietro a causa di...Francesco Moriero. Moggi aveva praticamente definito il passaggio dell'ex centrocampista al Middlesbrough, ma Moratti gli fece firmare il rinnovo di contratto. A distanza di sedici anni da quella vicenda, Moriero, raggiunto in esclusiva, ha voluto rispondere con la sua versione dei fatti.

Moriero, come reagisce alle parole dell'ex direttore generale della Juventus?
«Sono cose vecchie, ma che colpa ne avevo io? Io volevo continuare ad essere un giocatore dell'Inter e non ero al corrente di questo accordo. Pensavo a fare il calciatore e nessuno mi aveva detto nulla. Ricordo che in quel momento ero in scadenza di contratto e potevo scegliere di andare dove volevo. Mi arrivò questa proposta del Middlesbrough, io la valutai e poi parlai col presidente. Moratti era contento di farmi rimanere all'Inter e quindi non ci fu nessuna trattativa. Potevo andare da qualsiasi altra parte, non solo lì. Ricordo bene come andarono le cose e se Moggi non andò all'Inter, non fu certo per colpa mia».

Moggi ha inoltre ammesso che il famoso fallo di Iuliano su Ronaldo era da rigore.
«Ripeto, io facevo il calciatore ed è normale che volessi vincere così come tutti i miei compagni. Che fosse rigore si vedeva dal campo ma anche da fuori, non c'è bisogno che lo dica Moggi. Non ho nulla contro di lui, che tra l'altro reputo una persona molto intelligente, però mi dispiace soltanto che queste cose escano fuori dopo tanto tempo. Che era rigore lo sapevano tutti».

Ma la sua Inter era davvero da scudetto?
«Sì, quell'Inter lì era da scudetto. Oltre ad essere simpatica, era una squadra forte, con grandi giocatori che facevano un bellissimo calcio. Potevamo tranquillamente vincere lo scudetto ma siamo stati, tra virgolette, sfortunati. Nel mio piccolo penso di aver meritato la vittoria di quel campionato, anche se poi la carta ha detto un'altra cosa. Io e i miei compagni, però, eravamo convinti di meritare lo scudetto».

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