21 maggio 2014

Luperini: 'Stagione da 6, vorrei restare al Pontedera'

Alla sua prima esperienza in Lega Pro dopo i quattro anni alla Sampdoria tra Allievi e Primavera, Gregorio Luperini ha dovuto fare i conti con la sfortuna che ha portato in dote una serie di infortuni. Sono state soltanto nove le presenze collezionate con il Pontedera, squadra rivelazione del girone B di Prima Divisione. Ho intervistato in esclusiva il centrocampista classe '94.

Gregorio, quest'anno eri partito col piede giusto giocando le prime due gare di campionato, poi...
«Poi purtroppo a settembre mi sono infortunato in allenamento: una lussazione al gomito che mi ha tenuto fuori un mese e mezzo. Successivamente sono subentrati diversi problemi a livello fisico, non ero messo benissimo. Subito dopo fino ho avuto una tendinite fino a gennaio che non mi ha mai permesso di allenarmi con continuità. Da lì altre 3-4 settimane di cure...».

Al tuo rientro, però, mister Indiani ti ha buttato nuovamente nella mischia.
«Sì, a marzo sono ritornato stabilmente in gruppo e ho giocato le restanti partite di campionato, partendo da titolare nell'ultima contro il Gubbio. Nonostante la brutta eliminazione ai play-off contro il Lecce, è stata una bella annata».

Quindi che voto dai a questa tua prima stagione tra i professionisti?
«Un 6 perché alla fine mi sono divertito e ho visto com'è fatto il mondo del calcio. Il livello della Lega Pro è molto diverso da quello della Primavera e ti permette di capire come vanno veramente le cose. Se non avessi avuto tutti questi problemi, sicuramente avrei fatto una decina di presenze in più e per questo c'è un po' di rammarico, sono consapevole che potevo fare di più. Ma sono contento di come mi sono trovato a Pontedera».

In cosa è diverso il livello della Lega Pro rispetto a quello del campionato Primavera?
«Nel ritmo, nella fisicità. Magari un ragazzo proveniente da una Primavera di Serie A pensa di trovare tutto più semplice, mentre la preparazione e il livello degli allenamenti sono tutta un'altra cosa».

Guardiamo il lato positivo: andando a Pontedera ti sei avvicinato a casa.
«Sì, dopo quattro anni sono tornato e sono stato bene. Ma non ho problemi a giocare lontano da casa, a 15 anni sono andato via da Pisa per venire a Genova...».

Non ti sono mancate Genova e Bogliasco dopo quattro anni qui?
«A dire il vero mi è mancata molto insieme a tutti gli addetti ai lavori del settore giovanile blucerchiato e a mister Tufano che è stato un grande allenatore per me. Sono rimasto molto affezionato all'ambiente doriano».

Vedendoli giocare da vicino, chi dei tuoi ex compagni ti ha fatto una buona impressione?
«Luca Piana è una spanna sopra agli altri. A Como ha giocato poco, mentre a Viareggio ha trovato continuità dimostrando di essere molto bravo. E' un calciatore che in Lega Pro può fare la differenza».

La prossima stagione ti vedremo nuovamente in Lega Pro?
«Spero di sì, spero di rimanere a Pontedera. La dirigenza è piuttosto interessata a trattenermi per un altro anno, ma non so cosa succederà con la Sampdoria».

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