31 maggio 2014

Lanni, l'agente: 'Lo volevano in B, ma Ascoli non si può rifiutare'

Il Picchio torna a spiccare il volo. Il neo presidente Francesco Bellini non ne ha fatto un mistero: vuole riportare l'Ascoli in Serie B, da dove è retrocesso lo scorso anno. Fatti, non parole. Bellini e il dg Lovato lo hanno dimostrato anticipando tutti sul mercato con gli ingaggi a parametro zero del difensore Mengoni, dell'attaccante Berrettoni e, ultimo in ordine cronologico, del portiere Ivan Lanni. L'estremo difensore classe '90 arriva dal Grosseto, squadra in cui ha militato nelle ultime tre stagioni fra serie cadetta e Lega Pro. Ho contattato in esclusiva Riccardo Albanesi, procuratore di Lanni, che proprio ieri ha firmato il contratto con il quale si è legato alla società marchigiani per i prossimi due anni.

Innanzitutto, l'addio al Grosseto era inevitabile oppure si sarebbe potuto proseguire insieme?
«E' stata una scelta obbligata. Ad Ivan non è stato rinnovato il contratto e d'accordo con la società abbiamo deciso di non andare avanti insieme. Non sapevamo nemmeno se il presidente Camilli sarebbe rimasto rimasto o meno, era il momento giusto per cambiare aria».

Il suo rendimento in questa stagione è stato positivo, con ben dieci partite senza subire gol.
«Sicuramente è stato un rendimento inferiore rispetto a quello dello scorso anno in Serie B, vuoi per i vari cambi di allenatore, vuoi per le situazioni esterne al campo con Camilli che voleva mollare. Forse ha anche inciso il fatto che quello da poco concluso era un campionato di Lega Pro senza grandi motivazioni perché non erano previste retrocessioni. E' stata un'annata un po' strana nonostante Ivan non abbia di certo sfigurato».

Come e quando è nata la trattativa con l'Ascoli?
«E' stata molto veloce. In questi ultimi giorni c'è stato questo forte interessamento dell'Ascoli che ha voluto accelerare e il ragazzo non ha esitato declinando le altre proposte. Ascoli è una piazza importante, era un'offerta che non si poteva rifiutare anche se avevamo richieste da parte di molte società di Serie B. D'altronde ritengo che Ivan sia tra i portieri più promettenti e più forti tecnicamente in circolazione, poteva già fare il grande salto in serie cadetta».

Mengoni, Berrettoni e adesso Lanni: la nuova proprietà vuole fare le cose in grande?
«Questo è stato uno dei fattori che ci ha spinto ad accettare la loro proposta. A proposito, ci tengo a ringraziare il presidente Bellini e il direttore generale Lovato che ieri ci hanno accolto alla grande e in una maniera che fa pensare ad un'organizzazione di prima fascia. Ci sembrava realmente di essere accolti da una società di Serie A. Ci sono venuti in contro, è stato un matrimonio voluto da entrambe le parti. A giugno non ancora cominciato si ritrovano già con tre acquisti importanti».

Perché la scelta di restare in Lega Pro nonostante le sirene provenienti dalla cadetteria?
«Ci avvantaggia molto il fatto che abbia 24 anni e quindi sia ancora giovane. Nella carriera di un calciatore non capita tutti i giorni di poter giocare in una squadra come l'Ascoli, a maggior ragione se ti danno opportunità di lottare per traguardi importanti. E' inutile nascondersi, l'obiettivo di Bellini è quello di riportare la squadra ai livelli che tutti i tifosi bianconeri sognano. Era una opportunità da cogliere al volo. Per la Serie B c'è tempo, il calcio non dimentica...».

Quindi il ritorno in Serie B è rimandato all'anno prossimo? Magari proprio con l'Ascoli...
«Noi ce lo auguriamo, abbiamo ricevuto un'accoglienza che non ci aspettavamo. Ivan è molto felice e vorrebbe aprire un ciclo con la maglia dell'Ascoli; è motivato, è a mille e non vede l'ora di iniziare la stagione. Ieri è nato subito anche un piccolo feeling con il tecnico Petrone. Diciamo ai tifosi dell'Ascoli di stare tranquilli sia per quanto riguarda la proprietà che è molto solida e vuole premiarli, sia dal punto di vista di Ivan che vuole diventare uno degli idoli della tifoseria».

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