Le coincidenze del calcio, le coincidenze della vita. Nel suo esordio al Ferraris, Delio Rossi, presentato appena due giorni fa come nuovo tecnico della Sampdoria, incontrerà l'unica squadra con cui ha vinto un trofeo nella sua carriera. Si tratta ovviamente della Lazio,
guidata da Rossi per quattro stagioni e sulla panchina della quale ha
vinto una Coppa Italia (contro la Samp, che coincidenza). Appuntamento
tra due giorni, sabato alle 15, per assistere all'ultima sfida di questo
2012. Per avvicinarsi a questo affascinante match, ho contattato in esclusiva il noto collega laziale Franco Capodaglio, giornalista di Radio Manà Manà Sport.
Non possiamo non partire dal nuovo allenatore blucerchiato ed ex biancoceleste Delio Rossi...
«Ho
un ottimo rapporto con lui, è una persona splendida sotto ogni aspetto
nei rapporti umani: sa fare gruppo, sa gestire i rapporti con la società
e con la stampa. Nella Lazio ha avuto qualche difficoltà, ma il
rapporto con Lotito non è facile per nessuno. E' un allenatore che è
rimasto amato dalla gente e dai tifosi laziali. A mio parere è il
tecnico giusto per la Sampdoria, non soo per raggiungere l'obiettivo
salvezza, ma anche per poter rilanciarsi in futuro. Quello comunque
dipende tanto anche dalla società, che se non dà quello di cui ha
bisogno un allenatore può fare poco. Le squadre le fanno grandi i
giocatori, non soltanto gli allenatori. Un presidente, se vuole, ha la
possibilità con Delio Rossi di costruire un futuro».
La Lazio dovrà aver paura della sua Samp?
«Certo,
una regola del calcio è questa: quando cambia l'allenatore c'è sempre
il rischio di una reazione da parte della squadra e della piazza.
Mercoledì in Coppa Italia il Siena non meritava di perdere contro la
Lazio, anzi. I toscani hanno avuto una reazione con il neo tecnico
Iachini e sicuramente sarà così anche per la Sampdoria. La Lazio deve
temere il fatto che ci si avvicini alla sosta, d'altronde non sarebbe
una novità se l'ultima giornata dell'anno regalasse dei risultati a
sorpresa. L'anno scorso, nell'ultima partita prima della sosta, la Lazio
ha giocato contro il Chievo dando vita alla peggior prestazione della
stagione; la squadra di Reja era già con la testa alle vacanze. Alla
fine comunque riuscimmo a salvarci e la sfida si concluse 0-0, ma i
clivensi strameritavano di vincere. Il mio timore è proprio che la Samp
entri in campo agguerrita e con la voglia di fare risultato. Mi auguro
che Petkovic sappia motivare la squadra non facendogli pensare alla
partenza per le vacanze».
Con le assenze certe di Candreva, Ederson e Rocchi, come schiererà i suoi Petkovic?
«Il
tecnico biancoceleste punterà sul classico modulo 4-1-4-1. Ci saranno
tutti i titolari eccetto Candreva che sarà sostituito da Lulic. Rocchi è
infortunato già da tempo; tra l'altro è in trattativa con Siena e
Pescara. In Coppa Italia contro il Siena Hernanes ha giocato per
centoventi minuti, ma credo che difficilmente la Lazio si possa privare
di lui a Genova per tutti i novanta minuti».
Si farà sentire, a tuo parere, l'assenza dello squalificato Candreva?
«Ha
disputato una buona prima parte di stagione, ma nelle ultime 2-3
settimane era in calo e ha accusato la stanchezza causata da questo tour
de force nel quale ha dato tantissimo. Un po' come tutti i
centrocampisti biancocelesti, anche Candreva aveva con la lingua di
fuori. La Lazio è una squadra che gioca molto sui propri centrocampisti,
quindi speriamo che a gennaio Lotito trovi un'alternativa ai vari
Candreva e Gonzalez».
Cosa si dice a Roma di Foggia? Un ritorno alla Samp è da escludere?
«Se
ne sta parlando anche a Roma di questa possibilità, però sinceramente
non saprei dire quanto c'è di vero. Il mercato è volubile e in continua
evoluzione. La Lazio comunque ha tanti giocatori da dover mandare via a
gennaio e, per quanto riguarda questo aspetto, uno dei sicuri partenti è
proprio Pasquale Foggia».
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