Si susseguono sempre più insistentemente i rumors di mercato riguardanti Pedro Camilo Franco.
Il giovane difensore dei Millonarios e della Colombia Under 20 sembra
aver attirato su di sé gli occhi di diversi club europei: da United e
City fino al Porto. Ma questo interessante prospetto sarebbe finito
anche nel mirino delle italiane, con Milan, Parma e Roma sulle sue
tracce. Per conoscerlo meglio e saperne di più su di lui, ho raggiunto in esclusiva l'agente FIFA Federico Spada.
Spada, della stessa annata di Franco, partirà il 31 gennaio alla volta
della Colombia per osservare da vicino i tanti talenti presenti sul
territorio e in questi mesi sta seguendo con estrema attenzione il
campionato colombiano. Ecco quanto ha dichiarato ai nostri microfoni: “La
prima volta in cui vidi Pedro Franco risale all'agosto 2011 durante il
Mondiale Under 20, che si è tenuto proprio nel suo paese. Una super
Colombia, da cui ci si aspettava di più, fu eliminata troppo presto, ai
quarti di finale contro Messico, arrivato poi terzo. Era la squadra di
Muriel e di James Rodriguez - rispettivamente 4 e 3 gol ciascuno -, una
squadra alquanto sbilanciata, che però, eccezion fatta per la debacle
contro il Messico ai quarti, risultava compatta anche dietro. E per
merito di chi? Soprattutto del suo capitano, il numero 3, classe 1991,
Pedro Camilo Franco. Mai sostituito e sempre in campo, ha mostrato
grande sicurezza in fase difensiva. Quest'anno, nella Liga Postobon,
l'ho visto ricoprire più ruoli. Ha giocato sia da centrale nella difesa a
quattro, sia da libero in quella a tre sia da mediano a centrocampo. Un
jolly carismatico di appena 21 anni. Quando lo vidi nel 2011, era
lontana in me l'idea di partire e andare in Colombia a lavorare, ma ora
che sono in partenza, sperando non si muova nel corso della finestra di
gennaio, un tentativo per lui lo farò. Si tratta di un giocatore molto
intelligente, con un buon senso della posizione. E' bravo tecnicamente,
ma personalmente lo vedo meglio in una difesa a tre. Però, purtroppo,
non è tutto oro quel che luccica. Nonostante abbia dimostrato grande
intelligenza, è un giocatore molto aggressivo, che cerca troppo spesso
l'anticipo e l'entrata sul pallone. Non sarebbe un difetto, se solo non
facesse collezione di cartellini. Nelle ultime sette partite, ha
ricevuto sei gialli - tra cui molti nel primo tempo - e un rosso,
causando cosi la sua assenza per squalifica nella finale di andata della
Liga Postobon contro il Medellìn. Nella gara di ritorno ha avuto vita
facile grazie anche al suo avversario diretto: Felipe Pardo. Il classe
'90 del Medellin si è fatto cacciare fuori a più di mezz'ora dal termine
del match. Tornando a Franco, nell'ultima stagione ha giocato molto di
più del solito e in 34 partite ha collezionato 15 ammonizioni.
Nonostante questo 'piccolo' difetto, lo vedo pronto per il calcio
italiano ma non ancora per un top club europeo come City, United o Porto
che gli hanno già messo gli occhi addosso. Vedo più possibile un suo
acquisto congiunto da parte di un top club e di un'altra società. Nel
nostro campionato, lo vedrei benissimo nella difesa a tre di Walter
Mazzarri, data anche l'assenza per sei mesi del capitano Paolo
Cannavaro. In Europa, invece, lo vedrei bene al Manchester City; con
Mancini potrebbe apprendere tanto. In patria, mi diceva un addetto ai
lavori colombiano proprio l'altro giorno, è soprannominato
'Franckenbauer', vista la somiglianza di gioco con l'ex campione
tedesco. Nel calcio moderno lo vedo più come un Pique, fisico
longilineo, sempre a testa alta e con il vizietto del gol. Nei minuti
finali, come il difensore del Barcellona, quando la squadra è sotto, si
fionda nell'area avversaria, per cercare il gol in 'zona Cesarini'. Come
lo spagnolo, inoltre, può fare il mediano e può giocare sia nella
difesa a tre che in quella a quattro. Il prezzo del cartellino del più
giovane titolare dei campioni di Bogotà, oscilla fra i due e i tre
milioni di euro, anche se penso si possa chiudere l'operazione anche a
meno. Purtroppo, come la maggior parte dei calciatori colombiani, non ha
il doppio passaporto, e ciò rappresenta un limite per molti club. Ne è
l'esempio il Milan, al quale farebbe non comodo, ma di più.
Rappresenterebbe il giusto erede di Thiago Silva e soprattutto si
adatterebbe al calcio italiano grazie alla 'chioccia' Mario Yepes,
titolare nel modulo di Allegri e connazionale del classe '91. Oltre a
giocare per i Millonarios, è capitano nella Colombia Under 20 ed è stato
convocato dal ct Pekerman per uno stage con la nazionale maggiore la
scorsa primavera. In questo momento il Porto è in pole position, ma farò
di tutto per portarlo in Italia. Tra l'altro, so che abita a meno di un
chilometro da casa di mio zio e poi siamo coetanei. Meglio di così?”, ha concluso Spada.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
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