Forse in pochi si ricorderanno di lui perché ha vestito la maglia della Sampdoria per soltanto mezza stagione. Maurizio Bedin,
però, ha un ricordo vivo della sua seppur breve esperienza in
blucerchiato. Tra l'altro il centrocampista di Camposampiero, nel corso
della sua carriera, ha giocato anche nell'Udinese, prossimo avversario
della Samp in campionato. Ho intervistato in esclusiva Bedin, per analizzare il match in programma lunedì sera al Ferraris ma non solo.
Hai trascorso solo metà anno qui a Genova, ma cosa è riuscito a darti la piazza doriana in quei sei mesi?
“E' stata un'esperienza bellissima.
Per me che ero giovane, avevo appena ventidue anni, è stato veramente
emozionante giocare in quello stadio davanti ad una tifoseria così
importante. Conservo un bellissimo ricordo dell'ambiente. Per me è stato
un orgoglio vestire quella maglia”.
Nel 2001 sfioraste la promozione in Serie A, mancata per soli 5 punti...
“Fu decisiva la sconfitta di Piacenza
a tre giornate dal termine del campionato, anche se lottammo fino alla
fine. Io ero in prestito ma sarei dovuto ritornare l'anno dopo se fosse
partito Vergassola. Simone però andò via nell'ultimo giorno utile il
mercato estivo e quindi non se ne fece nulla, altrimenti sarei tornato
quasi sicuramente”.
Lunedì c'è Sampdoria-Udinese. Per i blucerchiati sarebbe importantissimo centrare il quarto risultato utile consecutivo.
“La squadra di Ferrara ce la può
fare, soprattutto potendo contare sul fattore campo a proprio favore
perché il Ferraris è fondamentale. Vedo che i tifosi come sempre al
fianco della squadra che si è ripresa alla grande dopo un periodo
negativo. L'Udinese comunque è una squadra difficile da affrontare e ha
quasi sempre fatto bene a Genova, perciò sarà una partita dura”.
Di Natale sarà il pericolo numero uno per la retroguardia?
“Lui è un fenomeno. Alla fine è
sempre Di Natale che finalizza il gioco della compagine friulana, quindi
i difensori della Sampdoria dovranno stare molto attenti”.
Da mediano, qual è il tuo giudizio sul centrocampo della Sampdoria?
“E' senza dubbio un buon centrocampo.
C'è Maresca che è un giocatore esperto e di caratura internazionale, ma
mi piace molto anche Obiang. E' un centrocampista completo, bravo sia
nel contrastare che nel creare gioco. Inoltre Ferrara può contare su
Poli che ultimamente sta anche facendo diversi gol”.
Non posso non chiederti di capitan Gastaldello, tuo amico e concittadino.
“Sono contento perché è un bravo
ragazzo e si merita questi palcoscenici. Mi fa piacere che stia facendo
bene e gli auguro di continuare così”.
Nello staff tecnico di Ferrara,
come preparatore dei portieri c'è Antonio Chimenti, tuo compagno ai
tempi del Lecce. Ti aspettavi questa seconda carriera per lui?
“Sì, sinceramente me lo aspettavo
perché aveva il carattere giusto per farlo. E' una persona eccezionale
e, fin da quando giocava, vedeva i giovani in modo positivo. Ha sempre
avuto tanta passione, ecco perché avevo pensato che sarebbe finito a
fare il preparatore dei portieri”.
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