Quando i gol fanno rumore. Se riesci a mettere a segno dieci reti in
sedici presenze nella Ligue 1, non puoi di certo passare inosservato. E'
il caso di Darío Cvitanich, attaccante classe '84 che possiede la doppia cittadinanza argentina-croata. Il Nizza
lo ha prelevato la scorsa estate dall'Ajax per circa 400mila euro e gli
ha fatto firmare un contratto che scadrà nel 2016, ma a gennaio o nella
prossima sessione estiva di calciomercato il ventottenne cresciuto nel
Banfield potrebbe nuovamente cambiare aria. In Italia, secondo
accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, sarebbero tre le società italiane interessate a lui: Fiorentina, Genoa e Palermo.
E' comunque ipotizzabile che non solo i club di Serie A stiano seguendo
Cvitanich e non sarà dunque facile assicurarsi le sue prestazioni.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
28 dicembre 2012
Ag. FIFA Cicchetti: "Italiane, vi consiglio un esterno mancino da prendere subito..."
"Vi presento uno dei migliori talenti bulgari in circolazione". La sfida è lanciata dall'agente FIFA Gianfranco Cicchetti, rappresentante italiano dell'esterno sinistro Aleksandar Tonev, classe '90, punto di forza dei polacchi del Lech Poznan. "A gennaio o a giugno - ha dichiarato Cicchetti ai miei microfoni - proverò
a portarlo in Italia. Il club polacco punterà a monetizzare al massimo
l'investimento fatto due stagioni fa (quando fu prelevato dal CSKA
Sofia, ndr), ma, di fronte ad una buona offerta, lo lascerà partire. La
sua valutazione? Per 1-1,2 milioni di euro si può prendere un elemento
giovane e affidabile, titolare della nazionale bulgara (dove ha
totalizzato nove presenze finora, ndr) e che possiede ancora tanti
margini di miglioramento. E' un laterale mancino rapido e veloce, dotato
di un gran tiro e di una potente accelerazione; può essere utilizzato
anche da seconda punta o da punta esterna in un tridente. Potrebbe far
comodo a squadre di medio-alto livello come Chievo, Catania, Palermo,
Genoa e Sampdoria. Chi lo prende fa un affare. E' un giovane ma già
pronto a livello internazionale". I club italiano ascolteranno questo consiglio low cost?
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
24 dicembre 2012
Montecalvo: "Juve-top player, Inter-Sneijder, Milan-attacco e Napoli-Cannavaro: vi dico la mia"
Mancano ormai pochi giorni, poi la
finestra invernale di calciomercato aprirà ufficialmente i battenti.
Tanti sono i rumors di mercato che si sono susseguiti in questi mesi, ma
altrettanti sono i nodi da sciogliere. Per analizzare le situazioni più
scottanti riguardanti Juventus, Inter, Milan e Napoli, ho deciso di intervistare in esclusiva Fabio Montecalvo, presidente della FM Communications e della World Football Management.
Che tipo di operazioni e di movimenti dobbiamo aspettarci a gennaio?
“Come di solito ogni anni accade, ci
saranno operazioni di 'estremo rimedio' per quei club che, fino a questo
momento, hanno manifestato determinate sofferenze e lacune
tecnico-tattiche. Così come avremo, per le società più blasonate che
inseguono obiettivi di alta classifica, in Italia e in Europa, il
tentativo di finalizzare operazioni di mercato nel numero di uno-due
giocatori per club, potenzialmente idonei a rendere le squadre stesse
più competitive rispetto agli obiettivi pianificati a tavolino e sul
campo di allenamento. Poi, nella maggior parte delle situazioni,
prevarranno scambi e comproprietà”.
Chi è il top player su cui deve puntare la Juventus per rinforzare l'attacco?
“La Juventus, non a caso, è proprio
uno di quei club che andrà sul mercato per assestare il colpo di qualità
con un top player d'attacco di grande esperienza internazionale. Vedo
più semplice la strada che porta a Drogba. Non sottovaluterei il
brasiliano Leandro Damiao, per il quale credo sia arrivato il momento di
sbarcare in Europa e, come ho detto in una recente intervista, punterei
sul messicano Geovani Dos Santos, come trequartista da numero 10 sulla
maglia”.
Inter, Sneijder e il mobbing: tu da che parte stai? Quale sarà il destino dell'olandese?
“È una faccenda complicata. Di sicuro
Sneijder è stato sempre un calciatore molto determinante per l'Inter,
nonché un uomo serio e perbene. Tante volte si è detto che quando
Sneijder è in partita l'Inter assume una marcia in più. Ovviamente di
questi tempi è bene che anche i calciatori più blasonati debbano farsene
una ragione: se vogliono rimanere a giocare in Italia il 'cachet' deve
abbassarsi e l'ingaggio deve essere ridotto. Non ci sono più, al
momento, i margini di risultati operativi di bilancio tali da poter
contenere performance di costi di livello sproporzionato rispetto al
valore degli indici di investimento delle società. Se pensiamo
all'operazione del Milan nel mercato di uscita di agosto, la cessione di
Thiago e Ibra ha rappresentato un risparmio, in tre anni, di 180
milioni di euro, che avrebbero rappresentato, in riferimento ai due
campioni, la voce dei costi tra emolumenti e relative tasse e
contributi. Di contro, tornando sulla sponda nerazzura, credo che, dal
canto suo, anche l'Inter debba dare il giusto rispetto e la relativa
considerazione che un gran giocatore come Sneijder meriterebbe. Forse in
via Durini, fino a qualche anno fa, i calciatori erano stati abituati
troppo bene dalla proprietà in primis, che sottoscriveva ingaggi con un
senso economico-finanziario molto lontano, nella forma e nella sostanza,
da quello che, in economia si chiama 'principio edonistico', ovvero
ottenere il massimo con il minimo spreco. L'Inter, invece, per anni ha
speso tantissimo senza vincer mai nulla”.
Con le possibili cessioni di Pato e Robinho, quale potrebbe essere il nome giusto per l'attacco del Milan?
“Intanto io credo che il Milan,
sempre a parer mio, venderà uno tra i due, tra Pato e Robinho. La
società rossonera dovrà anche pensare a rinforzare centrocampo e difesa,
ma di certo l'attacco esige un nome pesante per tornare ai fasti di
qualche stagione fa. Io vedrei davvero molto bene un ritorno di Kakà in
rossonero, la cui valenza rimane di sicuro indiscutibile”.
Senza Cannavaro la difesa del Napoli non regge. Come si può ovviare all'assenza del capitano squalificato per sei mesi?
“Mi dispiace molto per il Napoli.
Questa penalizzazione e le relative squalifiche vedono il mio assenso
assolutamente lontano. In Italia le indagini andrebbero fatte con un
'modus operandi' investigativo più approfondito. Altro che
responsabilità oggettiva, ci vorrebbe un servizio di intelligence per
ogni società. Per quanto riguarda le omesse denunce, le procure
dovrebbero farsi un giro negli ambienti d'interesse per vagliare il
livello di 'compatibilità ambientale' in cui alcuni club e relativi
calciatori vivono. Troppo facile aprire il codice e leggere articoli e
comma. Dobbiamo impegnarci nel formulare un disegno di legge per radiare
i calciatori, a livello europeo, una volta accertato che gli stessi
siano stati colpevoli del reato d' interesse, ponendo particolare
attenzione ad applicare, di conseguenza, il sequestro preventivo dei
loro patrimoni. Questo significa cambiamento. Per la difesa è chiaro che
con l'assenza di Cannavaro per alcuni mesi, che vuol dire campionato
finito, andrebbe resettato il reparto difensivo. E con un Palmeiras
retrocesso nella serie B brasiliana, credo che questo possa suggerire
ottime soluzioni per le esigenze di mister Mazzarri...Buon Natale a
tutti!”.
23 dicembre 2012
Il punto della settimanA - 18a giornata
Eppur si muove. Nel campionato di Serie A
più equilibrato e statico degli ultimi anni, qualcosa comunque cambia a
livello di classifica. Non per la corsa scudetto, ovviamente, piuttosto
per quanto riguarda le inseguitrici della Juve e le zone meno nobili
della classifica. Ma andiamo con ordine.
La prima sorpresa di questa diciottesima giornata, ce l'ha regalata il Pescara, al suo secondo successo consecutivo tra le mura amiche dell'Adriatico. La squadra di Cristiano Bergodi ha superato 2-1 il Catania,
grazie ad una rete su calcio di punizione del brasiliano Togni, in gol
al 94'. I biancazzurri sono così momentaneamente fuori dalla zona
retrocessione. L'altra sorpresa degli anticipi del venerdì, ma forse non
dovrebbe più esserlo, è il cuore della Juventus di Antonio Conte. Sul campo del Tardini di Parma, i bianconeri erano sotto 1-0 alla fine del primo tempo e il Cagliari
forse nemmeno ci credeva. Si apre la ripresa e Vidal sbaglia (ebbene
sì) un rigore; ci pensa l'ex di turno Matri, nel finale di gara, a
firmare una rimonta resa più netta dal 3-1 di Vucinic.
Le sorprese non finiscono qui. Nel lunch match disputatosi ieri alle 12.30, un Genoa in caduta libera atterra sul prato del Meazza e ferma l'Inter.
Apre Immobile al 76', chiude Cambiasso nove minuti più tardi. I
nerazzurri potrebbero anche spuntarla al novantesimo, ma Livaja manda
sul palo il più facile dei palloni. L'errore del giovane attaccante
croato costerà caro visti i risultati delle altre; un punto invece utile
al morale più che alla classifica per il Grifone. Si comincia a
intravedere la mano di Gigi Delneri.
Il pomeriggio di Serie A si apre invece
con un botta e risposta tra Muriel e Denis (su rigore); i due
sudamericani mettono la propria firma sul pareggio tra Atalanta e Udinese. Il derby emiliano se lo aggiudica invece il Parma, capace di ribaltare il risultato grazie a Valdes e Sansone; ad andare in vantaggio erano stati però i padroni di casa del Bologna con Sorensen. Continua a confermarsi, invece, la Fiorentina
di Vincenzo Montella, attualmente al terzo posto a pari punti con
l'Inter dell'amico Stramaccioni. Con una tripletta di Jovetic (due reti
dal dischetto), i viola espugnano il Renzo Barbera e lasciano il Palermo al terzultimo posto in graduatoria. Vittoria di misura per la Lazio, impegnata in casa della Sampdoria
dell'ex Delio Rossi; in una partita che non ha regalato grandi
emozioni, Hernanes sigla il gol che decide il match e permette ai
biancocelesti di portarsi al secondo posto. Possono tornare a sorridere i
tifosi del Napoli, reduce da quattro sconfitte di fila
tra campionato e coppe; gli azzurri sbancano nel finale l'Artemio
Franchi con Maggio e Cavani su rigore, facendo rammaricare il neo
tecnico del Siena Beppe Iachini. Infine, dopo cinque giornate senza vittoria, ritrova i tre punti il Torino, che con un autugol di Thereau e una rete di Gazzi archivia la pratica Chievo.
Nel posticipo di ieri sera, la Roma
dimostra di essersi immediatamente lasciata alle spalle il ko di
Verona. La formazione allenata da Zdenek Zeman stende letteralmente il Milan,
che al 61' perdeva già 4-0 sotto i colpi di Burdisso, Osvaldo e di
Lamela (doppietta e grande prova dell'argentino). I rossoneri si
svegliano troppo tardi, quando Pazzini dal dischetto e poi Bojan rendono
meno amaro il risultato finale. All'Olimpico finisce 4-2.
Adesso le venti della massima serie
staccano la spina e tra circa una settimana tutte torneranno al lavoro
in vista del 6 gennaio, quando riprenderà il campionato. Nel frattempo,
più che i giocatori, saranno i dirigenti a darsi da fare. La sessione
invernale di calciomercato è alle porte e, chi più chi meno, correrà ai
ripari.
I dettagli dell'affare Bari-Kaoe: in regia la WFM di Montecalvo, lo voleva un club inglese e il passaporto...
Due
estati fa aveva praticamente già pronto il volo che lo portasse in
Italia, direzione Catania, ma adesso sembra che il suo futuro possa
chiamarsi Bari. Il riferimento è ovviamente al giovane brasiliano Kaoe Folles Ferreira da Silva, più semplicemente conosciuto come Kaoe.
Il classe '91, che compirà 22 anni il prossimo febbraio, sarebbe da
circa un mese in prova con i galletti, rimasti favorevolmente colpiti
dalle qualità fatte vedere in questo arco di tempo. Con l'avvicinarsi
della sessione invernale di calciomercato, potrebbe finalmente
sbloccarsi la situazione del 'delantero' sinistro. Infatti, stando ad
accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti da fonti vicine all'entourage del calciatore, la società
biancorossa sarebbe intenzionata a formalizzare il suo ingaggio. L'ex
Internacional, però, è ancora extracomunitario e bisognerà attendere la
prossima settimana affinché riesca ad ottenere il passaporto spagnolo
(la madre risiede a Madrid) e legarsi ufficialmente alla sua nuova
squadra. Dietro alle quinte di questo probabile colpo di mercato ci
sarebbe Fabio Montecalvo,
presidente della World Football Management e vero scopritore di questo
talentuoso esterno mancino. I due si conobbero qualche tempo fa a
Perugia, dove il brasiliano si trovava per sostenere un periodo di
prova; a legarli ci sarebbe anche Leandro Damiao,
amico fraterno di Kaoe nonché molto vicino allo stesso Montecalvo.
Quest'ultimo, inoltre, sarebbe stato vicino a portare il giocatore in
Premier League (al QPR?) appena un paio di mesi fa. Il presente però si
chiama Italia, si chiama Serie B, si chiama Bari.
21 dicembre 2012
Il doppio ex Franceschini: "Dispiace per Ferrara, Rossi uomo giusto al posto giusto. Samp, attenta a Klose e allo spirito della Lazio"
E' cresciuto nel settore giovanile della Lazio, ha esordito in Serie A proprio contro la Sampdoria
(il 21 aprile 1996) e giocato per due stagioni tra le fila dei
biancocelesti, riuscendo a collezionare appena tre presenze. Il
calciatore in questione è Daniele Franceschini, che, a
distanza di nove anni dal suo addio alla capitale, è approdato a Genova,
rimanendovi per quattro stagioni e difendendo i colori blucerchiati in
circa cento occasioni. In vista della sfida di sabato tra la Samp e la
compagine capitolina, ho raggiunto in esclusiva l'ex centrocampista.
Daniele, ti aspettavi l'esonero di Ciro Ferrara?
«Sinceramente no, per il semplice
fatto che nel momento più difficile, quello delle sette sconfitte
consecutive, società aveva fatto quadrato intorno al proprio tecnico
ribadendogli la fiducia. Pensavo quindi che Ferrara avesse superato
l'ostacolo più difficile e che il momento più duro fosse alle spalle,
soprattutto con il derby vinto. Evidentemente è successo qualcosa,
magari in qualche colloquio tra l'allenatore e la società, che è stata
spinta a fare una scelta di questo tipo e a dare una svolta importante
alla stagione. Mi dispiace per Ferrara che era partito benissimo;
l'inizio di stagione è stato fantastico, al di là delle aspettative, poi
c'è stato quel calo incredibile. La società, comunque, avrà fatto le
sue valutazioni, forse la squadra non rispondeva più alle esigenze di
Ferrara».
In panchina è arrivato Delio Rossi, che hai avuto come tecnico a Lecce nel 2004...
«Credo che la Sampdoria non potesse
fare scelta migliore. Ho avuto la fortuna di essere allenato da lui, con
il quale disputammo un campionato strepitoso. E' uno degli allenatori
più preparati in assoluto, riesce a dare la sua identità di gioco alla
squadra e si sa adattare, anche se arriva in corsa. Le sue squadre hanno
sempre espresso un buon calcio e stanno benissimo a livello fisico. Poi
il suo curriculum parla da sé, a parte la parentesi negativa a Firenze.
Ha le carte in regola, è l'uomo giusto al posto giusto».
Domani al Ferraris arriva la Lazio, reduce dai sei risultati utili consecutivi in campionato.
«Per la Samp è un avversario
veramente duro. Al di là dell'aspetto tecnico-tattico, la Lazio ha
qualcosa in più rispetto alle altre squadre: lo spirito di gruppo e la
voglia di sacrificarsi, fattori che fanno la differenza nel calcio di
oggi. I biancocelesti, soffrendo, riescono spesso a spuntarla e questo
non avviene certamente per caso. La Sampdoria dovrà tenere alta la
concentrazione e non concedere nulla negli ultimi metri».
Come si può arginare un bomber come Klose, pericolo numero uno per la retroguardia?
«Se commetti anche solo un piccolo
errore in difesa, lui ti castiga. La ricetta per contrastarlo non c'è.
Anche contro l'Inter, nonostante i difensori fossero piazzati bene, ha
fatto due o tre inserimenti davvero poderosi. Oltre alla forza, ha anche
la cattiveria giusta e riesce a rubare il tempo ai difensori avversari.
Per provare ad arginarlo non bisogna commettere stupidi errori di
posizione. Klose è il giocatore che fa fare il salto di qualità alla sua
squadra».
Contro i biancocelesti tornerà capitan Gastaldello, out per squalifica a Catania.
«Il suo è un ritorno importante anche
per un discorso psicologico perché dà tranquillità a tutto il reparto.
Quando giochi contro campioni come Klose non puoi pensare di giocare
individualmente, ma la difesa deve rimanere molto stretta e
disimpegnarsi in continue coperture, con i centrocampisti che vanno a
raddoppiare. Da questo punto di vista, l'esperienza di uno come
Gastaldello ha un ruolo molto importante. Forse, in questo periodo, la
Samp ha pagato la presenza di tanti giovani che logicamente su quel
piano pagano dazio. Ecco il perché di alti e bassi».
Infine, da ex mediano, un tuo giudizio sui centrocampisti blucerchiati?
«Ho avuto modo di veder crescere
Soriano e Obiang, sono giocatori di prospettiva e di qualità. Il primo è
molto più tecnico, mentre il secondo è più fisico ma è un punto di
riferimento importante per la squadra. Maresca ha fatto abbastanza bene
fino a questo momento, ma potrebbe fare molto di più; ho avuto la
fortuna di incontrarlo ad inizio carriera e so che può fare la
differenza. Tissone, invece, sta facendo molto bene. Il centrocampo,
come reparto, non è un problema e, tutto sommato, ha fatto quello che
doveva. Piuttosto, è mancato forse qualcosa in zona gol, complici anche
gli infortuni di Eder e Maxi Lopez».
Capodaglio (Manà Sport): "Rossi tecnico giusto per costruire un futuro. La Lazio deve temere la reazione della Samp. Su Foggia..."
Le coincidenze del calcio, le coincidenze della vita. Nel suo esordio al Ferraris, Delio Rossi, presentato appena due giorni fa come nuovo tecnico della Sampdoria, incontrerà l'unica squadra con cui ha vinto un trofeo nella sua carriera. Si tratta ovviamente della Lazio,
guidata da Rossi per quattro stagioni e sulla panchina della quale ha
vinto una Coppa Italia (contro la Samp, che coincidenza). Appuntamento
tra due giorni, sabato alle 15, per assistere all'ultima sfida di questo
2012. Per avvicinarsi a questo affascinante match, ho contattato in esclusiva il noto collega laziale Franco Capodaglio, giornalista di Radio Manà Manà Sport.
Non possiamo non partire dal nuovo allenatore blucerchiato ed ex biancoceleste Delio Rossi...
«Ho
un ottimo rapporto con lui, è una persona splendida sotto ogni aspetto
nei rapporti umani: sa fare gruppo, sa gestire i rapporti con la società
e con la stampa. Nella Lazio ha avuto qualche difficoltà, ma il
rapporto con Lotito non è facile per nessuno. E' un allenatore che è
rimasto amato dalla gente e dai tifosi laziali. A mio parere è il
tecnico giusto per la Sampdoria, non soo per raggiungere l'obiettivo
salvezza, ma anche per poter rilanciarsi in futuro. Quello comunque
dipende tanto anche dalla società, che se non dà quello di cui ha
bisogno un allenatore può fare poco. Le squadre le fanno grandi i
giocatori, non soltanto gli allenatori. Un presidente, se vuole, ha la
possibilità con Delio Rossi di costruire un futuro».
La Lazio dovrà aver paura della sua Samp?
«Certo,
una regola del calcio è questa: quando cambia l'allenatore c'è sempre
il rischio di una reazione da parte della squadra e della piazza.
Mercoledì in Coppa Italia il Siena non meritava di perdere contro la
Lazio, anzi. I toscani hanno avuto una reazione con il neo tecnico
Iachini e sicuramente sarà così anche per la Sampdoria. La Lazio deve
temere il fatto che ci si avvicini alla sosta, d'altronde non sarebbe
una novità se l'ultima giornata dell'anno regalasse dei risultati a
sorpresa. L'anno scorso, nell'ultima partita prima della sosta, la Lazio
ha giocato contro il Chievo dando vita alla peggior prestazione della
stagione; la squadra di Reja era già con la testa alle vacanze. Alla
fine comunque riuscimmo a salvarci e la sfida si concluse 0-0, ma i
clivensi strameritavano di vincere. Il mio timore è proprio che la Samp
entri in campo agguerrita e con la voglia di fare risultato. Mi auguro
che Petkovic sappia motivare la squadra non facendogli pensare alla
partenza per le vacanze».
Con le assenze certe di Candreva, Ederson e Rocchi, come schiererà i suoi Petkovic?
«Il
tecnico biancoceleste punterà sul classico modulo 4-1-4-1. Ci saranno
tutti i titolari eccetto Candreva che sarà sostituito da Lulic. Rocchi è
infortunato già da tempo; tra l'altro è in trattativa con Siena e
Pescara. In Coppa Italia contro il Siena Hernanes ha giocato per
centoventi minuti, ma credo che difficilmente la Lazio si possa privare
di lui a Genova per tutti i novanta minuti».
Si farà sentire, a tuo parere, l'assenza dello squalificato Candreva?
«Ha
disputato una buona prima parte di stagione, ma nelle ultime 2-3
settimane era in calo e ha accusato la stanchezza causata da questo tour
de force nel quale ha dato tantissimo. Un po' come tutti i
centrocampisti biancocelesti, anche Candreva aveva con la lingua di
fuori. La Lazio è una squadra che gioca molto sui propri centrocampisti,
quindi speriamo che a gennaio Lotito trovi un'alternativa ai vari
Candreva e Gonzalez».
Cosa si dice a Roma di Foggia? Un ritorno alla Samp è da escludere?
«Se
ne sta parlando anche a Roma di questa possibilità, però sinceramente
non saprei dire quanto c'è di vero. Il mercato è volubile e in continua
evoluzione. La Lazio comunque ha tanti giocatori da dover mandare via a
gennaio e, per quanto riguarda questo aspetto, uno dei sicuri partenti è
proprio Pasquale Foggia».
Ag. FIFA Spada: "Vi presento Pedro Franco. Porto in pole, lo vedrei bene nel Milan o nel Napoli: cercherò di aiutare le italiane"
Si susseguono sempre più insistentemente i rumors di mercato riguardanti Pedro Camilo Franco.
Il giovane difensore dei Millonarios e della Colombia Under 20 sembra
aver attirato su di sé gli occhi di diversi club europei: da United e
City fino al Porto. Ma questo interessante prospetto sarebbe finito
anche nel mirino delle italiane, con Milan, Parma e Roma sulle sue
tracce. Per conoscerlo meglio e saperne di più su di lui, ho raggiunto in esclusiva l'agente FIFA Federico Spada.
Spada, della stessa annata di Franco, partirà il 31 gennaio alla volta
della Colombia per osservare da vicino i tanti talenti presenti sul
territorio e in questi mesi sta seguendo con estrema attenzione il
campionato colombiano. Ecco quanto ha dichiarato ai nostri microfoni: “La
prima volta in cui vidi Pedro Franco risale all'agosto 2011 durante il
Mondiale Under 20, che si è tenuto proprio nel suo paese. Una super
Colombia, da cui ci si aspettava di più, fu eliminata troppo presto, ai
quarti di finale contro Messico, arrivato poi terzo. Era la squadra di
Muriel e di James Rodriguez - rispettivamente 4 e 3 gol ciascuno -, una
squadra alquanto sbilanciata, che però, eccezion fatta per la debacle
contro il Messico ai quarti, risultava compatta anche dietro. E per
merito di chi? Soprattutto del suo capitano, il numero 3, classe 1991,
Pedro Camilo Franco. Mai sostituito e sempre in campo, ha mostrato
grande sicurezza in fase difensiva. Quest'anno, nella Liga Postobon,
l'ho visto ricoprire più ruoli. Ha giocato sia da centrale nella difesa a
quattro, sia da libero in quella a tre sia da mediano a centrocampo. Un
jolly carismatico di appena 21 anni. Quando lo vidi nel 2011, era
lontana in me l'idea di partire e andare in Colombia a lavorare, ma ora
che sono in partenza, sperando non si muova nel corso della finestra di
gennaio, un tentativo per lui lo farò. Si tratta di un giocatore molto
intelligente, con un buon senso della posizione. E' bravo tecnicamente,
ma personalmente lo vedo meglio in una difesa a tre. Però, purtroppo,
non è tutto oro quel che luccica. Nonostante abbia dimostrato grande
intelligenza, è un giocatore molto aggressivo, che cerca troppo spesso
l'anticipo e l'entrata sul pallone. Non sarebbe un difetto, se solo non
facesse collezione di cartellini. Nelle ultime sette partite, ha
ricevuto sei gialli - tra cui molti nel primo tempo - e un rosso,
causando cosi la sua assenza per squalifica nella finale di andata della
Liga Postobon contro il Medellìn. Nella gara di ritorno ha avuto vita
facile grazie anche al suo avversario diretto: Felipe Pardo. Il classe
'90 del Medellin si è fatto cacciare fuori a più di mezz'ora dal termine
del match. Tornando a Franco, nell'ultima stagione ha giocato molto di
più del solito e in 34 partite ha collezionato 15 ammonizioni.
Nonostante questo 'piccolo' difetto, lo vedo pronto per il calcio
italiano ma non ancora per un top club europeo come City, United o Porto
che gli hanno già messo gli occhi addosso. Vedo più possibile un suo
acquisto congiunto da parte di un top club e di un'altra società. Nel
nostro campionato, lo vedrei benissimo nella difesa a tre di Walter
Mazzarri, data anche l'assenza per sei mesi del capitano Paolo
Cannavaro. In Europa, invece, lo vedrei bene al Manchester City; con
Mancini potrebbe apprendere tanto. In patria, mi diceva un addetto ai
lavori colombiano proprio l'altro giorno, è soprannominato
'Franckenbauer', vista la somiglianza di gioco con l'ex campione
tedesco. Nel calcio moderno lo vedo più come un Pique, fisico
longilineo, sempre a testa alta e con il vizietto del gol. Nei minuti
finali, come il difensore del Barcellona, quando la squadra è sotto, si
fionda nell'area avversaria, per cercare il gol in 'zona Cesarini'. Come
lo spagnolo, inoltre, può fare il mediano e può giocare sia nella
difesa a tre che in quella a quattro. Il prezzo del cartellino del più
giovane titolare dei campioni di Bogotà, oscilla fra i due e i tre
milioni di euro, anche se penso si possa chiudere l'operazione anche a
meno. Purtroppo, come la maggior parte dei calciatori colombiani, non ha
il doppio passaporto, e ciò rappresenta un limite per molti club. Ne è
l'esempio il Milan, al quale farebbe non comodo, ma di più.
Rappresenterebbe il giusto erede di Thiago Silva e soprattutto si
adatterebbe al calcio italiano grazie alla 'chioccia' Mario Yepes,
titolare nel modulo di Allegri e connazionale del classe '91. Oltre a
giocare per i Millonarios, è capitano nella Colombia Under 20 ed è stato
convocato dal ct Pekerman per uno stage con la nazionale maggiore la
scorsa primavera. In questo momento il Porto è in pole position, ma farò
di tutto per portarlo in Italia. Tra l'altro, so che abita a meno di un
chilometro da casa di mio zio e poi siamo coetanei. Meglio di così?”, ha concluso Spada.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
20 dicembre 2012
Si anima la corsa a Pedro Franco: ci sono anche lo United e altre due italiane...
Il nome di Pedro Franco è senza dubbio uno dei più chiacchierati del momento. Il difensore dei Millonarios e della Colombia Under 20 (di cui è anche capitano) sarebbe molto richiesto in Europa, dove il Manchester City
sarebbe in pole position per assicurarsi le sue prestazioni. Però,
secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti direttamente dal Sud America, ci sarebbe un'altra big inglese sulle tracce di questo interessante talento classe '91: il Manchester United.
Anche in Italia, comunque, ci sarebbero diverse società pronte a
muoversi per il diciannovenne colombiano. Ai club di Serie A che già
avrebbero messo gli occhi su di lui, si aggiungerebbero il Milan e il Parma.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
L'Udinese pesca ancora in Colombia: occhi su un centrocampista classe '90
Non è un caso se Armero e Muriel giocano oggi a Udine, o se dal Friuli
siano passati altri loro connazionali come Cuadrado e Zapata. Negli
ultimi anni l'Udinese si è dimostrata una delle poche
società europee attive sul mercato colombiano, così come su quello degli
altri paesi sudamericani. In vista delle prossime sessioni di
calciomercato, il club del patron Pozzo avrebbe messo nel mirino un
altro giocatore colombiano. Infatti, stando ad accreditate indiscrezioni
raccolte in esclusiva, si starebbero seguendo con grande interesse le prestazioni di Yulián Mejía. Si tratta di un talentuoso centrocampista classe '90 di proprietà dell'Envigado.
La scorsa estate era stato il Cagliari ad interessarsi a lui, ma senza
poi riuscire a portarlo in Italia. I friulani ce la faranno? Di certo
non sarebbe una sorpresa...
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
19 dicembre 2012
E' francese ma gioca in Bulgaria: ecco chi è Barthe, un affare low cost per le italiane
Alexandre Barthe, centrale difensivo francese di 26
anni, è il prototipo giusto di giocatore per un grande affare a costo
zero. Il poderoso centrale transalpino, da due stagioni in forza ai
bulgari del Ludogorets Razgrad, andrà infatti in
scadenza di contratto il prossimo 30 giugno e potrebbe diventare presto
un obiettivo di mercato per diverse società italiane di Serie A e B. In
Bulgaria Barthe si è costruito una fama non da poco, grazie all'eleganza
delle sue giocate e alla sua forte pericolosità in zona gol. Cresciuto
nel Saint-Étienne,
Barthe ha giocato in patria con il Rodez nella serie cadetta ma è
riuscito ad esplodere definitivamente nel campionato bulgaro, dove è
alla sua quinta stagione. Tra il 2008 e il 2011 ha vestito la maglia del
Litex Lovech, poi si è trasferito appunto al Ludogorets Razgrad, una
delle realtà emergenti della massima serie bulgara. A giugno
rappresenterà un vero e proprio affare a parametro zero, ma c'è chi
assicura che già a gennaio qualcosa potrebbe muoversi, nonostante il suo
club di appartenenza lo abbia dichiarato incedibile e abbia più volte
provato a rinnovargli il contratto. Barthe, però, sogna l'Italia. Nel
nostro paese il centrale francese è rappresentato dall'agente FIFA Gianfranco Cicchetti,
già al lavoro per chiudere l'eventuale affare con qualche club italiano
interessato, a gennaio o a giugno. Un affare low cost garantito.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Ag. Falcone: "Farà strada, la Samp è soddisfatta. In Primavera per emulare quanto fatto lo scorso anno"
In campionato Ferrara lo ha convocato dieci volte, facendogli ricoprire di fatto il ruolo di terzo portiere della Sampdoria.
Con il rientro dello squalificato Da Costa, però, è tornato a difendere
i pali della Primavera come ci si aspettava. Stiamo ovviamente parlando
di Wladimiro Falcone, estremo difensore classe '95. Per conoscere meglio questo giovane talento di grande prospettiva, ho contattato in esclusiva il suo procuratore Giulio Meozzi, che ha esordito così ai nostri microfoni: “Si
tratta di un bravissimo ragazzo bravissimo, è bravo sia lui che la
famiglia. Ci sono tutti i presupposti affinché diventi un giocatore
vero. Non si è montato la testa per aver firmato il suo primo contratto
da professionista né per le convocazioni in prima squadra e questo anche
grazie alla sua famiglia”.
Partiamo dal principio. Ci racconti come Wladimiro è approdato alla Samp?
“Lui è arrivato a Genova nell'estate 2010 dalla Vigor Perconti (società dilettantistica romana, ndr). A
portarlo alla Sampdoria fu l'allora responsabile del settore giovanile
Alessandro Pizzoli, che lo vide all'opera in un torneo e decise di
prenderlo”.
Come ha vissuto i primi mesi da terzo portiere?
“Molto bene, è stato contentissimo
dei compagni così come dei preparatori. I mesi con la prima squadra
hanno rappresentato un passo grosso nella sua crescita. Sia a livello
fisico che mentale, mi sembra sia cresciuto”.
L'anno scorso protagonista negli Allievi Nazionali, oggi tra i pali della Primavera.
“Sicuramente l'anno scorso ha fatto
molto bene, risultando in certi momenti decisivo per la squadra. Spero
che riesca ad esserlo anche in questa stagione, ma non è facile. A causa
dei tanti impegni, infatti, sta facendo a metà questa annata in
Primavera, però spero ugualmente riesca ad esprimersi al meglio”.
Ricordiamo che ha fatto il suo esordio in prima squadra nell'amichevole con il Monaco...
“E' stato ovviamente felicissimo di
essere riuscito a debuttare in prima squadra; è sempre emozionante e in
quello stadio lo è ancora di più. Per lui è stata una grande
soddisfazione, ma anche un premio da parte della società che ha
dimostrato di credere nelle sue capacità. La dirigenza si è detta molto
contenta del suo andamento e della sua serietà”.
Mentre con l'Under 18 una presenza da titolare, una entrando nel secondo tempo e una panchina.
“Sono tutte esperienze ovviamente
positive. Ho anche avuto modo di parlare con il preparatore dei portieri
della Nazionale che si è mostrato meravigliato della sua crescita; in
un anno è migliorato a livello di personalità e a livello fisico. Ci
sono tanti portieri bravi della sua annata, ma anche nell'Under 18 sono
molto contenti di lui”.
Quanto è stato importante aver avuto a fianco due grandi ex portieri come Peruzzi e Chimenti?
“E' stato molto importante, senza
dubbio. Questo è un fattore che senz'altro può aiutare e per i portiere
ha un ruolo fondamentale il preparatore, che deve essere in grado di
eliminare i difetti presenti in un giovane. Avere un buon preparatore
con sé è molto importante e queste due figure lo sono state molto”.
E' ipotizzabile che a gennaio vada in prestito per giocare con più continuità in una prima squadra?
“Non ho parlato di questo con la
società, però credo che sarebbe fuori luogo. Non dimentichiamoci che è
un '95 e che la sua stagione deve disputarla con la maglia della
Primavera. Se in prima squadra sono rientrati tutti i portieri, si deve
concentrare unicamente sugli impegni della Primavera”.
18 dicembre 2012
Il punto della settimanA - 17a giornata
Questa diciassettesima giornata di
campionato potrebbe essere definita la giornata degli esoneri, in virtù
dei due ribaltoni in panchina che sono stati scaturiti dai risultati
maturati nella domenica calcistica. Il primo, in ordine cronologico,
quello di Serse Cosmi sostituito da Beppe Iachini e poi, dopo neanche ventiquattro ore, quello di Ciro Ferrara che ha lasciato spazio a Delio Rossi. Iniziamo augurando un grosso in bocca al lupo ad entrambi.
Il week end si è aperto sabato con un botta e risposta tra Ilicic e Di Natale. Pari e patta tra Udinese e Palermo,
che ottengono un punto che serve più ai friulani che ai rosanero,
attualmente quartultimi in graduatoria. Nel big match di questo turno,
disputatosi in posticipo serale, la Lazio è riuscita ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Sfortunata e sconfitta l'Inter, che ha visto avvicinarsi i biancocelesti ora a -1 punto di distacco.
Nel lunch match di domenica, è tornata al successo la Fiorentina, che nelle ultime tre giornate avevano collezionato appena due punti. I viola si sono aggiudicati il derby toscano con il Siena, capitolato 4-1 sotto i colpi della squadra di Montella.
Prosegue invece ai danni dell'Atalanta la marcia della Juventus davanti
ai propri tifosi, che hanno potuto riabbracciare il proprio tecnico
Antonio Conte anche in campionato (dopo averlo già fatto in Coppa
Italia). Terzo successo e quarto risultato utile di fila per il Chievo di Eugenio Corini; a decidere il match con la Roma
è stato capitan Pellissier, che ha permesso ai suoi di portarsi a metà
classifica. Il Milan allunga invece a quattro la striscia di vittorie
consecutive e a nove quella di risultati utili; niente da fare per il Pescara, battuto a San Siro per 4-1 complici anche le autoreti di Abbruscato e Jonathas. Quarto ko consecutivo, invece, per il Cagliari del duo Pulga-Lopez; poker del Parma, vittorioso 4-1 fra le mura del Tardini. Trasferta siciliana amara per la Sampdoria. Il Catania
si conferma quasi imbattibile al Massimino e vince tra mille polemiche
per 3-1. Ma se Atene piange, Sparta non ride. Al Luigi Ferraris il Genoa (che in casa non faceva punti da quattro giornate) disputa un buon primo tempo contro il Torino, ma non riesce ad andare oltre il pareggio.
Clamoroso, infine, il risultato maturato nel posticipo del 'Sunday Night'. Il Napoli cade al San Paolo e lo fa perdendo 2-3 contro il Bologna.
Pioli si conferma la bestia nera degli azzurri che ora, in virtù di
questo risultato e della penalizzazione inflittagli, si ritrovano al
sesto posto a quota 31 punti.
Il Pescara mette nel mirino due gioielli del Nacional
Gli uomini mercato del Pescara continuano a guardare al
Sud America, e in particolare al campionato uruguaiano, in vista
dell'apertura ufficiale della sessione invernale di calciomercato.
Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, la società abruzzese sarebbe fortemente interessata a due giovani talentuosi di proprietà del Nacional di Montevideo. Il primo è Facundo Piriz,
centrocampista classe '90 il cui nome è stato ripetutamente accostato a
diversi club italiani. Il secondo, di cui vi avevamo già parlato, è
l'attaccante classe '93 Gonzalo Bueno. Inoltre entrambi sono dotati di passaporto comunitario, fattore che potrebbe notevolmente agevolare le trattative.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Torrente regala l'esordio in B al giovane Partipilo: quale futuro a gennaio?
Il tanto atteso esordio nei
professionisti è finalmente arrivato per Anthony Partipilo.
Già lo scorso aprile, come mi avevamo rivelato in anteprima,
l'esterno offensivo classe '94 era stato vicino all'esordio con la
maglia del Bari, ma Vincenzo
Torrente si limitò ad un paio di convocazioni. Sabato pomeriggio,
invece, ha deciso di mandarlo in campo al 63' della sfida casalinga
con il Novara, chiamando in panchina Sciaudone. Il debutto in
Serie B è arrivato dopo le ottime prestazioni fornite nella scorsa
annata con la Primavera di Federico Giampaolo e dopo la buona
impressione destata in sede di ritiro estivo (da segnalare anche un
gol in amichevole contro l'Aversa Normanna). In questa prima parte di
stagione è partito bene con la Primavera biancorossa, collezionando
finora nove presenze e mettendo a segno sei reti in campionato (due
presenze e due gol, invece, in Coppa Italia). Ma, dopo l'esordio
nella serie cadetta, quale destino attende Partipilo? Stando ad
accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, i galletti hanno ricevuto molte richieste da
club di vertice della Lega Pro per questo talentuoso esterno
d'attacco, capace di giocare sia sulla fascia destra che su quella
sinistra. A questo punto la società biancorossa valuterà se
trattenere il giovane fino al termine della stagione oppure se
cederlo per fargli maturare esperienza altrove. In prestito,
ovviamente.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Maselli: "Genoa, che situazione difficile. Ben vengano Floro e Matuzalem, ma servono altri rinforzi. Immobile..."
Dopo quattro sconfitte consecutive tra le mura del Luigi Ferraris, il Genoa
è tornato a fare punti davanti ai propri tifosi. Purtroppo però
domenica è arrivato solo un pareggio contro il Torino, in una gara che
sarebbe potuta terminare con qualsiasi risultato, nonostante la prima
frazione di gioco sia stata dominata dagli uomini di Gigi Delneri. Per
analizzare la prestazione offerta contro i granata e parlare anche di
calciomercato, ho intervistato in esclusiva il grande ex rossoblu Claudio Maselli, prima giocatore (tra il 1968 e il 1974) e poi allenatore (tra il 1986 e il 1998) sia della prima squadra che della Primavera.
Mister Maselli, abbiamo visto un Genoa a due facce: dopo un buon primo tempo è calato nella ripresa...
“Non è un momento particolarmente
felice per la squadra di Delneri. Manca una vera espressione di gioco e
ad oggi si contano le assenze di diversi giocatori. La squadra ha
riscontrato difficoltà sempre grandi in un ambiente che ti concede poco
tempo e non ti dà la possibilità di lavorare con calma. E queste
difficoltà sono sempre più grosse. E' vero che domenica ha disputato una
buona metà di gara, però è anche vero che non è riuscito a vincere.
Sabato c'è un'altra partita, contro l'Inter, ma la situazione
diventerebbe difficile se tornasse da Milano con zero punti. Non è un
momento felice”.
Comunque si sono visti dei passi in avanti rispetto alle ultime partite, concorda?
“Sicuramente è stato fatto qualcosa
in più, però non mi sembra che il Torino sia una grande squadra. Se vuoi
disputare un campionato tranquillo devi riuscire a battere squadre come
quella granata. Questa è un'annata difficile, a forza di pareggi non si
può raggiungere l'obiettivo salvezza”.
A suo parere, si è fatta sentire l'assenza di Kucka in mezzo al campo?
“No, francamente non vedo un
giocatore determinante nel Genoa. Eccezion fatta per Borriello là
davanti. Quando sta bene ha sempre fatto gol, mentre nessuno degli altri
giocatori mi sembra indispensabile”.
Ciò che pare evidente è che la coperta è corta per quanto riguarda le seconde linee.
“Non credo ci siano dei ricambi
incredibili, ma questo è probabilmente frutto di una politica un po'
strana da parte del patron rossoblu. Il Genoa ha sempre venduto bene i
suoi giocatori, come ad esempio Milito e Thiago Motta, e ha reinvestito
benissimo; da due anni a questa parte, però, ciò non è più avvenuto. Io
comunque ho vissuto tutti i presidenti dal 1968 ad oggi e ritengo che
Preziosi sia il migliore che il Genoa abbia avuto in questi anni,
nonostante i dissapori con la tifoseria”.
In tribuna c'erano i neo acquisti Floro Flores e Matuzalem: è da loro che bisogna ripartire?
“Si tratta di due buoni giocatori. Il
discorso cambia se si hanno tre punte molto brave a disposizione e si
ha anche la possibilità di variare il modo di giocare, rischiando magari
qualcosa di più. Floro Flores è sempre stato buon giocatore, insieme a
Borriello ed Immobile può tirare fuori il Genoa da certe situazioni.
Piuttosto penso che sarebbe necessario anche qualche rinforzo nel
reparto difensivo. Nello scorso campionato quella rossoblu è stata la
peggiore della Serie A; per una squadra che vuole salvarsi, subisce
troppi gol”.
Con il ritorno dell'attaccante napoletano, pensa che cambierà qualcosa in attacco?
“Non credo, Floro Flores ha giocato
nell'Udinese anche da esterno offensivo. Non è un attaccante che ha
bisogno di essere supportato e penso che in un 4-4-2 possa
tranquillamente giocare con Borriello ed Immobile. Io quest'ultimo non
lo lascerei andare via. E' giovane e ha iniziato molto bene questa
stagione, ma come tutti i giovani ha subito un calo fisiologico. Per
ottenere la salvezza servono tre punte di questo valore e quindi li
terrei tutti e tre”.
17 dicembre 2012
Due italiane e una portoghese per il talento bulgaro Kostadinov
Circa un mese fa vi abbiamo parlato di Georgi Kostadinov, talentuoso centrocampista del Ludogorets Razgrad e della nazionale bulgara Under 21. Come anticipato e poi confermato dall'entourage del giocatore, il Pescara
avrebbe mostrato un concreto interesse nei confronti di questo classe
'90. In questo momento, però, la situazione sarebbe in standby. Di
questa situazione potrebbero però approfittarne altri club interessati
al giovane. Infatti, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in
esclusiva, ci sarebbe anche un'altra italiane sulle sue tracce. Si tratta del Cesena che, oltre che con la società del presidente Sebastiani, se la dovrà vedere con i portoghesi del Maritimo.
A gennaio ci sono comunque discrete possibilità che Kostadinov lasci la
Bulgaria per provare ad affermarsi nel calcio che conta.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Bovo e Lucchini si avvicinano al Pescara
Con i quattro gol subiti ieri a San Siro contro il Milan, è salito a trentaquattro il numero delle reti subite dal Pescara
in questa prima parte del campionato. Ecco perché la dirigenza del club
biancazzurro è pronta a tornare sul mercato a gennaio proprio per
rafforzare il reparto difensivo, che finora si è dimostrato il peggiore
di tutta la Serie A. Per quanto riguarda il pacchetto arretrato, si è
vociferato di un interessamento nei confronti di Cesare Bovo del Genoa e di Stefano Lucchini
dell'Atalanta; tali rumors di mercato trovano conferme. Infatti, stando
ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva e provenienti da fonti vicine alla società abruzzese,
le trattative fra le parti starebbero proseguendo nella direzione
giusta e ci sono buone probabilità che gli affari vadano in porto. Allo
stato attuale delle cose, sembra quindi probabile che almeno uno tra
Bovo e Lucchini andrà a far parte della rosa a disposizione di Cristiano
Bergodi.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Niente Samp per Beric: l'attaccante sloveno verso il Catania
Manca ormai poco, poi la sessione invernale di calciomercato aprirà ufficialmente i battenti. In casa Sampdoria
non ci si vuole far trovare impreparati. Non è una novità che il ds
Sensibile e il suo staff si siano messi alla ricerca di un rinforzo per
il reparto avanzato, che fino a questo momento ha mostrato delle
evidenti lacune. A questo proposito, tra i tanti nomi che sono stati
accostati alla squadra di Ciro Ferrara c'è anche quello di Robert Beric.
Però, da quanto risulta, difficilmente
l'attaccante sloveno approderà a Genova. Indiscrezioni dell'ultima ora
vorrebbero infatti il Catania pole position per
assicurarsi le prestazioni della punta classe '91. A favorire la
trattativa, ci sono anche i buoni rapporti che intercorrono tra il club
etneo e il Maribor, proprietario del cartellino del
giocatore. Ecco perché a gennaio, o al più tardi la prossima estate,
Beric potrebbe venire in Italia per vestire la maglia rossazzurra.
Luca Iannone per SampNews24.com
Luca Iannone per SampNews24.com
Derby siciliano per “El Tano” Gracián
La stracittadina del 24 novembre scorso se lo è aggiudicato il Palermo, ma il Catania
potrebbe provare a rifarsi già a gennaio in sede di calciomercato in
attesa del derby di ritorno. Infatti, secondo accreditate indiscrezioni
raccolte in esclusiva e provenienti direttamente dal Sud America, avrebbero un comune obiettivo di mercato. Si tratta dell'argentino Leandro Gracián,
esperto centrocampista offensivo. “El Tano”, come è stato
soprannominato in patria, dalla scorsa estate milita nella massima serie
cilena tra le fila del Cobreloa. Nel corso della sua
carriera, il classe '82 ha indossato le maglie di Vélez Sársfield,
Monterrey, Boca Juniors, Aris Salonicco (unica esperienza fuori dal Sud
America), Independiente e Colòn. Ora sia gli etnei che i rosanero
starebbero pensando a lui come possibile rinforzo.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
15 dicembre 2012
Di Frangia (Catanista.eu): "Catania in forma ma non abituato ai postumi di Coppa. Attenzione a Poli. Marchese-Samp? Vi spiego…"
Tra meno di ventiquattr’ore la Sampdoria scenderà sul prato dello stadio Angelo Massimino per affrontare il Catania.
Questo diciassettesimo turno di campionato non sarà di certo facile per
i ragazzi di Ferrara, reduci dal brutto ko casalingo con l’Udinese. Per
sapere qualcosa in più sui prossimi avversari della truppa
blucerchiata, ho raggiunto in esclusiva Daniele Di Frangia, collega di Catanista.eu.
Dopo la sconfitta casalinga con il Milan, i rossazzurri sono tornati alla vittoria battendo il Siena. Come sta il Catania e che aria si respira attorno alla squadra?
“Il Catania sta bene. Lo dice la classifica con i suoi 22 punti, lo dice la qualificazione ai quarti di Coppa Italia ottenuta qualche giorno fa, ma soprattutto lo dicono le ultime prestazioni. La prova fornita a Siena ha mostrato un Catania forte, combattivo e cinico, ma anche con il Milan, nonostante la sconfitta, si è vista una squadra capace di mettere sotto i rossoneri; poi il cartellino rosso a Barrientos ha cambiato il match. Come dice Maran, gli etnei sono artefici del proprio destino, quando hanno perso è stato per qualche caso isolato o per errori vistosi degli arbitri”.
Quali sono i punti di forza e i punti deboli di questo Catania?
“I punti di forza sono certamente la qualità del gioco e dei singoli, oltre che l'esperienza che la squadra sta accumulando. Bisogna considerare che l'organico è stato tenuto intatto rispetto alla stagione passata e ciò non può che essere un vantaggio. Anche la spinta del Massimino può rientrare tra i punti forti della squadra, visti i 16 punti conquistati tra le mura amiche. Sui punti deboli, oltre l'andamento fuori casa - la prima vittoria è arrivata a Siena domenica scorsa -, c'è da considerare la fatica della Coppa Italia con i centoventi minuti giocati al Tardini con il Parma. Il rischio è che la squadra in molte unità potrebbe risentire della stanchezza. I rossazzurri, infatti, non sono abituati a giocare ogni tre giorni”.
Al Catania mancheranno Almiron e Gomez. Quanto peseranno a tuo parere le assenze dei due argentini?
“Non è facile dirlo, ma si tratta certamente di due elementi molto importanti della squadra. Almiron dà grande qualità in mezzo al campo e aiuta Lodi nella costruzione del gioco, peraltro senza disdegnare il gol. El ‘Papu’ Gomez, invece, rappresenta la rapidità nel tridente d'attacco con le sue serpentine e la sua pericolosità. Lo sostituirà Lucas Castro che è in un momento di forma, mentre Almiron sarà rimpiazzato da Salifu, che però ha caratteristiche completamente diverse”.
Come dovrebbe schierare la sua squadra il tecnico Maran?
“Ormai il modulo rodato è il 4-3-3. Maran insisterà con questo perché sa che è nelle corde dei rossazzurri. In porta ci sarà Andujar, in difesa ballottaggio Spolli-Bellusci con il primo non al meglio, poi Alvarez, Legrottaglie e Marchese. Il centrocampo sarà formato da Izco, Lodi e Salifu; davanti il tridente Barrientos-Bergessio-Castro”.
C'è un giocatore in particolare della Sampdoria che, secondo te, il Catania deve temere?
“Direi Poli. In assenza del grande ex Maxi Lopez, è il giocatore che può dar fastidio ai rossazzurri. La sua posizione tra le linee e vicino alla punta può creare qualche pericolo agli etnei. Spesso i trequartisti hanno fatto male al Catania”.
Tra i nomi accostati alla Samp in ottica mercato c'è anche quello di Marchese, in scadenza con il Catania. Qual è la situazione attuale?
“La vicenda Marchese va avanti dalla scorsa estate. E' un giocatore legatissimo alla maglia oltre che l'unico siciliano in rosa, però vorrebbe un adeguamento di contratto visti anche i diversi interessamenti di altre squadre nei suoi confronti. Ci sono stati diversi incontri con la dirigenza etnea, anche recenti, ma ancora non è arrivata la firma. L'impressione è che la situazione possa sbloccarsi dopo le feste, con il giocatore che dovrebbe firmare per almeno altri tre anni”.
Luca Iannone per SampNews24.com
Dopo la sconfitta casalinga con il Milan, i rossazzurri sono tornati alla vittoria battendo il Siena. Come sta il Catania e che aria si respira attorno alla squadra?
“Il Catania sta bene. Lo dice la classifica con i suoi 22 punti, lo dice la qualificazione ai quarti di Coppa Italia ottenuta qualche giorno fa, ma soprattutto lo dicono le ultime prestazioni. La prova fornita a Siena ha mostrato un Catania forte, combattivo e cinico, ma anche con il Milan, nonostante la sconfitta, si è vista una squadra capace di mettere sotto i rossoneri; poi il cartellino rosso a Barrientos ha cambiato il match. Come dice Maran, gli etnei sono artefici del proprio destino, quando hanno perso è stato per qualche caso isolato o per errori vistosi degli arbitri”.
Quali sono i punti di forza e i punti deboli di questo Catania?
“I punti di forza sono certamente la qualità del gioco e dei singoli, oltre che l'esperienza che la squadra sta accumulando. Bisogna considerare che l'organico è stato tenuto intatto rispetto alla stagione passata e ciò non può che essere un vantaggio. Anche la spinta del Massimino può rientrare tra i punti forti della squadra, visti i 16 punti conquistati tra le mura amiche. Sui punti deboli, oltre l'andamento fuori casa - la prima vittoria è arrivata a Siena domenica scorsa -, c'è da considerare la fatica della Coppa Italia con i centoventi minuti giocati al Tardini con il Parma. Il rischio è che la squadra in molte unità potrebbe risentire della stanchezza. I rossazzurri, infatti, non sono abituati a giocare ogni tre giorni”.
Al Catania mancheranno Almiron e Gomez. Quanto peseranno a tuo parere le assenze dei due argentini?
“Non è facile dirlo, ma si tratta certamente di due elementi molto importanti della squadra. Almiron dà grande qualità in mezzo al campo e aiuta Lodi nella costruzione del gioco, peraltro senza disdegnare il gol. El ‘Papu’ Gomez, invece, rappresenta la rapidità nel tridente d'attacco con le sue serpentine e la sua pericolosità. Lo sostituirà Lucas Castro che è in un momento di forma, mentre Almiron sarà rimpiazzato da Salifu, che però ha caratteristiche completamente diverse”.
Come dovrebbe schierare la sua squadra il tecnico Maran?
“Ormai il modulo rodato è il 4-3-3. Maran insisterà con questo perché sa che è nelle corde dei rossazzurri. In porta ci sarà Andujar, in difesa ballottaggio Spolli-Bellusci con il primo non al meglio, poi Alvarez, Legrottaglie e Marchese. Il centrocampo sarà formato da Izco, Lodi e Salifu; davanti il tridente Barrientos-Bergessio-Castro”.
C'è un giocatore in particolare della Sampdoria che, secondo te, il Catania deve temere?
“Direi Poli. In assenza del grande ex Maxi Lopez, è il giocatore che può dar fastidio ai rossazzurri. La sua posizione tra le linee e vicino alla punta può creare qualche pericolo agli etnei. Spesso i trequartisti hanno fatto male al Catania”.
Tra i nomi accostati alla Samp in ottica mercato c'è anche quello di Marchese, in scadenza con il Catania. Qual è la situazione attuale?
“La vicenda Marchese va avanti dalla scorsa estate. E' un giocatore legatissimo alla maglia oltre che l'unico siciliano in rosa, però vorrebbe un adeguamento di contratto visti anche i diversi interessamenti di altre squadre nei suoi confronti. Ci sono stati diversi incontri con la dirigenza etnea, anche recenti, ma ancora non è arrivata la firma. L'impressione è che la situazione possa sbloccarsi dopo le feste, con il giocatore che dovrebbe firmare per almeno altri tre anni”.
Luca Iannone per SampNews24.com
Doppio colpo venezuelano per l'attacco del Catania
Gli uomini mercato del Catania si stanno dando molto da
fare in vista della sessione invernale di calciomercato. In
particolare, stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, la società
rossazzurra sarebbe pronta a rinforzare il reparto avanzato prelevando
due nazionali venezuelani. Il primo risponde al nome di Yonathan Del Valle, attaccante classe '90 di proprietà dell'Auxerre ma attualmente in prestito al Rio Ave. Il secondo è invece Fernando Aristeguieta,
centravanti classe '92 che gioca in patria tra le fila del Caracas.
Entrambi potrebbero sbarcare ai piedi dell'Etna a gennaio con la formula
del prestito con diritto di riscatto.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
14 dicembre 2012
Il doppio ex Miceli: "Ferrara centrerà la salvezza. Samp, segui il modello Catania. Il mio pronostico sul match di domenica"
Con la maglia della Sampdoria ha collezionato appena quattro presenze nei sei mesi finali della stagione 2002/03, ma Salvatore Miceli
ha comunque preso parte a quel campionato che segnò il ritorno in Serie
A della compagine blucerchiata. L'ex centrocampista calabrese, nel
corso della sua carriera, ha militato anche nel Catania,
prossimo avversario della squadra di Ciro Ferrara in campionato. Per
analizzare la sfida in programma domenica alle 15 allo stadio Massimino e
non solo, ho contattato in esclusiva Miceli.
Salvatore, hai trascorso solo pochi mesi a Genova ma fu un finale di stagione importante per la Samp. Tu che ricordi hai?
“Quando sei in una squadra che lotta
per la promozione in A e in una piazza importante come quella doriana,
ti rendi conto che sei arrivato in un club importante e quindi il
ricordo non può che essere positivo. Quello di allora era un gruppo
fortissimo, già pronto per affrontare la Serie A. La categoria che
vivevamo non apparteneva alla Sampdoria e la dimostrazione arrivò negli
anni successivi quando la Samp fece bene nella massima serie”.
Una carriera nel segno di Walter Novellino, che ti ha allenato a Venezia, Napoli, Piacenza e poi a Genova...
“Dove Novellino ha ottenuto una
promozione in Serie A c'ero sempre anche io. Forse mi ha voluto portare
con sé come segno scaramantico, però tutto sommato sono riuscito a dare
il mio apporto tranne che a Genova dove ho giocato poco. Alla fine
quando un allenatore ti cerca è anche perché possiedi valori umani che
sono fondamentali nella vita come nel calcio”.
A proposito di allenatori, qual è il tuo giudizio su mister Ciro Ferrara?
“E' un allenatore giovane ma con
esperienza, dato che ha già fatto tanta strada per l'età che ha: prima
come collaboratore di Lippi in Nazionale, poi con la Juventus e infine
sulla panchina dell'Under 21. Fare l'allenatore non è come fare il
calciatore, però sono sicuro che farà bene come ha fatto da giocatore e
che raggiungerà gli obiettivi preposti dalla società. E' fisiologico che
ci siano alti e bassi, la Samp non è una corazzata né un top club, ma
senza dubbio riuscirà a raggiungere la salvezza. Sono sicuro che Ferrara
saprà fare bene bene con i tanti giovani importanti che ha in squadra”.
E la sua Sampdoria può tentare il colpaccio al Massimino?
“Perché no? Mai niente è scontato nel
calcio. Il Catania è ormai da anni in Serie A ed è una delle squadre di
seconda fascia, ma ha dimostrato di poter fastidio a chiunque. La
squadra, la società, la dirigenza e l'ambiente di Catania hanno
acquisito la maturità giusta. Se la Sampdoria verrà lasciata lavorare
con tranquillità, potrà imitare quello che ha fatto il Catania nelle
ultime stagioni”.
Cosa devono temere in particolare i blucerchiati di questo Catania?
“Quella rossazzurra è una squadra
cinica che sa giocare bene a calcio, cerca di fare sempre la partita e i
giocatori hanno capito immediatamente qual è la filosofia di Maran. Non
è una squadra attendista, anzi è molto vivace e cerca sempre di
ottenere il massimo risultato. Il Catania ha giocatori dotati di grande
tecnica, ma che corrono anche tanto. E' un brutto avversario per la Samp”.
Se dovessi azzardare un pronostico sulla sfida di domenica pomeriggio?
“E' una partita difficile da
analizzare, ma da doppio ex metterei tranquillamente X. La Sampdoria è
una squadra particolare, può fare il colpaccio in trasferta così come
perdere malamente in casa. Fino a questo momento la squadra di Ferrara
ha alternato grandissime prove a prestazioni che non ti aspetti, ma se
riesce a trovare l'equilibrio giusto potrà disputare un campionato molto
tranquillo”.
Le big d'Italia mettono gli occhi su Alan Ruiz
La scorsa estate il San Lorenzo lo ha prelevato dal
Gimnasia La Plata, ma questo non significa assolutamente che una sua
partenza nel prossimo futuro sia da escludere a priori. Il riferimento è
ad Alan Ruiz, talentuoso centrocampista classe '93 e
colonna della nazionale argentina Under 20. Secondo accreditate
indiscrezioni raccolte in esclusiva
e provenienti direttamente dal Sud America, a questo giovane talento
starebbero pensando tre società italiane, ma non tre società qualunque.
Si tratterebbe infatti di Inter (vicinissimo a lui due estati fa), Juventus e Milan. Di
recente il nome di Ruiz, che può giocare in mediana sia nella zona
centrale che spostato sulle fasce, era stato accostato anche all'Udinese.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti affinché, in vista della
sessione estiva di calciomercato piuttosto che di quella invernale,
potrebbe scatenarsi una vera e propria asta per assicurarsi le
prestazioni di questo giovane centrocampista di piede mancino.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
13 dicembre 2012
L'Inter pensa a Peruzzi: non è italiano e non fa il portiere...
Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, in ottica mercato l'Inter
avrebbe messo gli occhi su Peruzzi. Non si tratta ovviamente di Angelo
Peruzzi, ex estremo difensore e oggi vice di Ferrara alla Sampdoria, ma
di Gino Peruzzi, ventenne argentino di proprietà del Vélez Sarsfield.
Il laterale destro classe '92 può essere impiegato sia come esterno di
difesa sia come esterno di centrocampo, ma dà il meglio di sé proprio
nel ruolo di terzino difensivo. Sulle tracce di Peruzzi si era messo in
estate il Santos, a cui però i dirigenti del Vélez hanno chiuso la porta
decidendo di continuare a puntare su questo giovane talento.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Il doppio ex Padalino: "La finale di Coppa Italia, che ricordi! I giovani della Samp hanno un grande futuro, a Catania sarà dura per entrambe. Su Gavazzi..."
Il 7 settembre scorso è passato a titolo definitivo al Vicenza insieme a Laczko (in prestito) e Semioli (anche lui definitivamente) nell'ambito della trattativa che ha portato Gavazzi alla Sampdoria.
Pochi giocatori, però, hanno vissuto come ha fatto lui queste ultime
intense stagioni blucerchiate: dalla finale di Coppa Italia alla
qualificazione in Champions, fino alla retrocessione in Serie B e al
ritorno nella massima serie. Stiamo parlando ovviamente di Marco Padalino. Ho intervistato in esclusiva l'esterno svizzero (tra l'altro anche ex Catania) in vista della trasferta della Samp in Sicilia.
Marco, per te quattro stagioni in blucerchiato. Le prime due decisamente positive...
“Sì, i primi due anni sono stati
molto belli ed ero contentissimo. Giocavo con continuità e non avevo
problemi fisici, così sono riuscito a dar vita anche a buone prestazioni”.
...le restanti due un po' meno.
“L'annata in cui siamo retrocessi è
stata devastante e non solo per me. In campionato ho giocato una sola
partita rompendomi la caviglia, poi da lì c'è stata solamente grande
delusione che però fa parte della carriera di un calciatore. L'anno
scorso in Serie B ho iniziato bene, poi sono calato fisicamente finendo
ai margini della squadra. Infine, è arrivato anche l'infortunio a
gennaio. Avrei sicuramente potuto fare meglio alla Samp, però sono stato
un po' sfortunato”.
Finale di Coppa Italia o qualificazione in Champions League? Cosa ti ha dato maggiore soddisfazione?
“E' difficile da dire. Nella finale
di Coppa Italia contro la Lazio ho visto lo stadio più bello in assoluto
con coreografie incredibili sia da una parte che dall'altra. Peccato
per la sconfitta, però il percorso che ci ha portati all'Olimpico è
stato veramente bello. Ai quarti avevamo eliminato l'Udinese, mentre in
semifinale avevamo superato l'Inter vincendo 3-0 al Ferraris e perdendo
poi 1-0 al Meazza. E' stato bellissimo”.
Parliamo invece di questa Samp. Che idea ti sei fatto del campionato disputato sinora?
“La Samp possiede molti giocatori
giovani con grandi qualità; le hanno dimostrate ultimamente contro la
Fiorentina ma anche in altre partite. Per questo motivo ha ampi margini
di miglioramento. E' una squadra imprevedibile: disputa grandi partite e
poi può cadere. Un po' come è successo lunedì nella partita con
l'Udinese, aveva iniziato bene poi dopo i due gol subiti è crollata”.
Fra i tuoi ex compagni, c'è qualcuno in particolare che ti ha stupito?
“Non mi ha stupito perché già in
tempi non sospetti dicevo che sarebbe arrivato a grandi livelli, ma
Obiang sta facendo benissimo e adesso è sulla bocca di tutti. Anche
Krsticic è un bravissimo giocatore: pur giocando spesso fuori ruolo sta
facendo ugualmente bene. Un altro giovane che potrà diventare un
grandissimo giocatore è Soriano. Sono tre ragazzi forti sul campo, ma
anche dal punto di vista mentale sono pronti a diventare grandi”.
Domenica a Catania sarà una partita tutt'altro che facile.
“Certo, anche perché il Catania
difficilmente sbaglia tra le mura del Massimino; in casa ha sempre
vinto, eccezion fatta per le sconfitte contro Juventus e Milan. E' una
squadra forte e molto solida, poi a Catania i tifosi caricano la squadra
a mille ogni domenica. La Sampdoria comunque ha dimostrato che se la
può giocare contro qualsiasi squadra, come ha fatto con la Fiorentina.
Ecco perché anche gli etnei dovranno stare attenti”.
Quali potrebbero essere le armi della Sampdoria per provare a fare bottino al Massimino?
“Gli elementi più esperti come
Gastaldello e Maresca devono prendere per mano la squadra e far
esplodere i giovani. La Samp possiede grande qualità e deve sfruttarla
al meglio. Tutti dovranno dare il mille per cento se vogliono fare punti
a Catania”.
Per concludere, ci parli un po' del neo acquisto blucerchiato Davide Gavazzi?
“E' un bravissimo giocatore. Prima
non lo conoscevo ma ha forza e tecnica, purtroppo il mese scorso ha
subito un infortunio serio. Secondo me è pronto per la Serie A e ha
l'età giusta per compiere questo salto, può fare molto bene nella
Sampdoria. Corre molto, lotta su tutti i palloni e ha anche buon piede:
al Ferraris si esalterebbe”.
Un pallino di Lo Monaco per la difesa del Palermo
Pietro Lo Monaco lo conosce molto bene e, dopo averlo
trattato ai tempi del Catania e aver pensato a lui anche la scorsa
estate quando era al Genoa, potrebbe fare un nuovo tentativo per
portarlo in Italia, questa volta al Palermo. Stiamo parlando ovviamente di Leonel Galeano. Secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, l'amministratore delegato della società rosanero avrebbe nuovamente messo nel mirino il centrale difensivo dell'Independiente in vista delle prossime sessioni di calciomercato. Per assicurarsi le sue prestazioni, il club siciliano dovrebbe sborsare una cifra intorno ai 5 milioni di euro.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
L'ex Albinoleffe Klun potrebbe tornare in Italia
E' tornato a giocare nuovamente in patria tra le fila dell'NK Dekani, ma il centrale difensivo sloveno Simon Klun
potrebbe fare ritorno in Italia nel prossimo futuro. Infatti, stando ad
accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva
e provenienti da fonti vicine al giocatore, il difensore classe '89
interesserebbe ad alcuni club di Lega Pro che potrebbero fare un
tentativo in sede di mercato invernale. Il suo nome non è comunque nuovo
alle squadre del nostro paese. A gennaio 2011 Klun si era trasferito
all'Albinoleffe in Serie B, salvo poi andare via
l'estate successiva senza essere riuscito ad esprimersi al meglio a
causa di alcuni problemi fisici.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
12 dicembre 2012
Il Pescara chiede ufficialmente al Napoli un giocatore per reparto
Prima De Laurentiis e Sebastian, poi Bigon e Delli Carri. Insomma, con
l'avvicinarsi della sessione invernale di calciomercato sembra farsi
sempre più caldo l'asse Napoli-Pescara.
Già in passato si era vociferato di possibili affari di mercato tra le
due società, ma a gennaio qualcosa potrebbe concretizzarsi. Infatti,
secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, gli abruzzesi avrebbero chiesto
ufficialmente al club partenopeo tre giocatori: un difensore, un
centrocampista ed un attaccante. Si tratterebbe del brasiliano Bruno Uvini, dell'esperto Marco Donadel e del cileno Edu Vargas. D'altronde gennaio è ormai alle porte e bisogna affrettare i tempi: a breve ne sapremo sicuramente di più.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Catania su Munoz per il dopo Bergessio: è l'alternativa a Beric
A distanza di due mesi, si è tornato a parlare di un forte interessamento da parte del Catania nei confronti di Carlos Munoz, attaccante di proprietà del Colo Colo. Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva direttamente in Sud America,
questo cileno classe '89 sarebbe effettivamente uno degli obiettivi di
mercato della società etnea in vista dell'ormai prossima sessione
invernale di calciomercato. Munoz, però, sarebbe soltanto un'alternativa
al giocatore che al momento rappresenta la priorità per il reparto
offensivo. Il riferimento è ovviamente a Robert Beric,
punta slovena classe '91. Il club rossazzurro sta continuando a trattare
con il Maribor, proprietario del suo cartellino, per provare a fare suo
il giocatore. In ballo c'è un'eredità pesante da raccogliere, quella di
Gonzalo Bergessio.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Il punto della settimanA - 16a giornata
Ancora una volta (speriamo l'ultima)
abbiamo assistito ad una giornata “spezzatino” di Serie A. Una giornata
comunque significativa, sia per le zone nobili che quelle meno nobili
della classifica. Ma andiamo con ordine.
Nell'anticipo delle 18 di sabato, l'Atalanta ha ottenuto tre punti fondamentali contro il Parma;
fondamentali non solo perché hanno permesso ai nerazzurri di scavalcare
i ducali in classifica, ma anche perché la squadra di Colantuono veniva
da tre sconfitte di fila. Continua a viaggiare invece ad alta velocità
la Roma post derby. Un'altra vittoria per i ragazzi di Zeman (la quarta consecutiva) contro una Fiorentina tradita da un Viviano non parso al top della forma.
Nel pomeriggio domenicale sono invece arrivati diversi risultati importanti per quanto riguarda la corsa verso la salvezza. Il Chievo si è confermato la bestia nera del Cagliari superando 2-0 i sardi all'Is Arenas, il Genoa è incappato nella nona sconfitta consecutiva in casa del Pescara mentre il Catania ha rifilato un 3-1 al Siena tra le mura del Franchi.
Sempre alle 15, la Juventus (quella di Conte) ha espugnato il Barbera grazie ad un gol di Lichtsteiner mandando ko il Palermo. Il Milan ha invece portato a quattro giornate la striscia di risultati positivi, imponendosi 4-2 contro il Torino. Il big match di questo turno se lo è invece aggiudicato l'Inter. Nel posticipo di domenica sera, gli uomini di Stramaccioni hanno sconfitto di misura il Napoli
(2-1, ma quanti rimpianti per gli azzurri). Ora sono i nerazzurri la
seconda forza del campionato, che hanno scavalcato i partenopei in
classifica portandosi alle spalle della Juve.
Sono invece scese in campo lunedì sera le altre due squadre impegnate giovedì scorso in Europa League, Udinese e Lazio. I friulani hanno mandato al tappeto la Sampdoria,
battuta davanti al proprio pubblico con il risultato di 2-0. Scialbo
pareggio a reti inviolate, invece, per i biancocelesti impegnati al
Dall'Ara con il Bologna.
Floccari e Vargas nel mirino del Pescara ma il vero obiettivo per l'attacco è una vecchia conoscenza
Solo dodici gol messi a segno in queste prime sedici giornate di
campionato non bastano se una squadra punta a rimanere in Serie A. Lo
sanno bene Sebastiani e Delli Carri, rispettivamente presidente e
direttore sportivo del Pescara, che stanno lavorando proprio per rinforzare il pacchetto avanzato. Trovano conferme i rumors secondo i quali la società abruzzese sarebbe sulle tracce di Sergio Floccari della Lazio e di Eduardo Vargas del Napoli ma, secondo accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva, l'obiettivo numero uno sarebbe un altro. Si tratta di Ciro Immobile,
che nell'ultimo campionato di Serie B ha segnato ben ventotto reti con
la maglia biancazzurra. Attualmente in comproprietà fra Genoa e
Juventus, l'attaccante napoletano ritornare in Abruzzo a gennaio con la
formula del prestito.
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
6 dicembre 2012
Il doppio ex Bedin: "Vi svelo un retroscena sul mio passato blucerchiato. Samp, contro l'Udinese puoi farcela. Su Gastaldello e Chimenti..."
Forse in pochi si ricorderanno di lui perché ha vestito la maglia della Sampdoria per soltanto mezza stagione. Maurizio Bedin,
però, ha un ricordo vivo della sua seppur breve esperienza in
blucerchiato. Tra l'altro il centrocampista di Camposampiero, nel corso
della sua carriera, ha giocato anche nell'Udinese, prossimo avversario
della Samp in campionato. Ho intervistato in esclusiva Bedin, per analizzare il match in programma lunedì sera al Ferraris ma non solo.
Hai trascorso solo metà anno qui a Genova, ma cosa è riuscito a darti la piazza doriana in quei sei mesi?
“E' stata un'esperienza bellissima.
Per me che ero giovane, avevo appena ventidue anni, è stato veramente
emozionante giocare in quello stadio davanti ad una tifoseria così
importante. Conservo un bellissimo ricordo dell'ambiente. Per me è stato
un orgoglio vestire quella maglia”.
Nel 2001 sfioraste la promozione in Serie A, mancata per soli 5 punti...
“Fu decisiva la sconfitta di Piacenza
a tre giornate dal termine del campionato, anche se lottammo fino alla
fine. Io ero in prestito ma sarei dovuto ritornare l'anno dopo se fosse
partito Vergassola. Simone però andò via nell'ultimo giorno utile il
mercato estivo e quindi non se ne fece nulla, altrimenti sarei tornato
quasi sicuramente”.
Lunedì c'è Sampdoria-Udinese. Per i blucerchiati sarebbe importantissimo centrare il quarto risultato utile consecutivo.
“La squadra di Ferrara ce la può
fare, soprattutto potendo contare sul fattore campo a proprio favore
perché il Ferraris è fondamentale. Vedo che i tifosi come sempre al
fianco della squadra che si è ripresa alla grande dopo un periodo
negativo. L'Udinese comunque è una squadra difficile da affrontare e ha
quasi sempre fatto bene a Genova, perciò sarà una partita dura”.
Di Natale sarà il pericolo numero uno per la retroguardia?
“Lui è un fenomeno. Alla fine è
sempre Di Natale che finalizza il gioco della compagine friulana, quindi
i difensori della Sampdoria dovranno stare molto attenti”.
Da mediano, qual è il tuo giudizio sul centrocampo della Sampdoria?
“E' senza dubbio un buon centrocampo.
C'è Maresca che è un giocatore esperto e di caratura internazionale, ma
mi piace molto anche Obiang. E' un centrocampista completo, bravo sia
nel contrastare che nel creare gioco. Inoltre Ferrara può contare su
Poli che ultimamente sta anche facendo diversi gol”.
Non posso non chiederti di capitan Gastaldello, tuo amico e concittadino.
“Sono contento perché è un bravo
ragazzo e si merita questi palcoscenici. Mi fa piacere che stia facendo
bene e gli auguro di continuare così”.
Nello staff tecnico di Ferrara,
come preparatore dei portieri c'è Antonio Chimenti, tuo compagno ai
tempi del Lecce. Ti aspettavi questa seconda carriera per lui?
“Sì, sinceramente me lo aspettavo
perché aveva il carattere giusto per farlo. E' una persona eccezionale
e, fin da quando giocava, vedeva i giovani in modo positivo. Ha sempre
avuto tanta passione, ecco perché avevo pensato che sarebbe finito a
fare il preparatore dei portieri”.
United ed Everton su Forren mentre le italiane stanno a guardare
A distanza di due anni la sua squadra, il Molde, è
riuscita a tornare in Europa disputando i preliminari di Champions
League e la fase a gironi di Europa League. Lui, pilastro della difesa,
ha avuto così l'occasione di mettersi in mostra su un palcoscenico molto
più importante di quello rappresentato dalla Tippeligaen (la massima serie del campionato norvegese). Stiamo parlando di Vegard Forren, centrale difensivo classe '88, che, secondo i media britannici, sarebbe finito nel mirino di Manchester United ed Everton. Stando ad accreditate indiscrezioni raccolte in esclusiva,
non si tratta di semplici rumors ma di concreti interessamenti nei
confronti del nazionale norvegese. Per assicurarsi le sue prestazioni,
si vocifera che i club inglesi dovranno sborsare circa 4 milioni di
sterline (corrispondenti a quasi 5 milioni di euro). E pensare che la
scorsa estate questo difensore poteva arrivare in Serie A per una cifra
molto più bassa, ma evidentemente le società italiane non lo hanno
ritenuto all'altezza del nostro campionato. Sarà il tempo a dire chi
avrà avuto ragione su Forren, però quando di mezzo c'è un certo Sir Alex
Ferguson...
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Luca Iannone per CalcioNews24.com
Ag. FIFA Giusti: "I segreti della GGXX: ecco come operiamo tra molte difficoltà. Vi racconto di Taufer e Malagoli"
La GGXX International
Scouting & Management è una delle tante agenzie in Italia che si
occupano di scoprire e poi seguire calciatori professionisti. Le
differenze con le altre agenzie sono però tante e Edoardo Giusti, fondatore di questa società, ha scelto questi microfoni per approfondire la questione. Giusti, agente FIFA, si è anche
soffermato a parlare di due giovani talenti che si avvalgono dei servizi
della sua agenzia: Melkamu Taufer, centrocampista classe '98 dell'Inter, e Matteo Malagoli, estremo difensore classe '96 del Bologna.
La vostra agenzia si chiama GGXX
International Scouting & Management, ma spesso lo scouting e il
management non vanno di pari passo...
“Sono due componenti fondamentali del
calcio e del mercato di oggi. Un buon management deve essere preceduto
da un ottimo scouting. Il primo requisito per essere una buona agenzia e
un buono agente è quello di avere occhio, andare sui campi e fare
scelte sui giovani di prospettiva presi in esame. La nostra vocazione è
confermata dalla struttura che abbiamo e nasce proprio da questo. Il
nostro fare scouting è improntato su quei giovani che io e la mia
agenzia andiamo a scoprire”.
Ci puoi descrivere a grandi linee il vostro modus operandi?
“Il nostro è un progetto importante a
medio-lungo termine che parte dai giovani. Possediamo una struttura con
ramificazioni e collaborazioni su tutto il territorio. Visioniamo
partite a partire dalla categoria Giovanissimi Nazionali fino alla
Primavera per scoprire nuovi interessanti talenti e, successivamente,
farli entrare nella nostra agenzia. Puntiamo molto sulla qualità, pur
essendo attenti a tutti gli aspetti. Inoltre prediligiamo chi è già
stato frutto di una selezione da parte della società di appartenenza. La
nostra idea è quella di prendere giocatori già inseriti in contesti di
livello, cercando di assisterli e di condurli il più in alto possibile.
Noi abbiamo un ruolo di assistenza, di consiglio e di fiducia, ma è il
giocatore ad essere artefice del proprio destino”.
Qual è invece la tua idea sul ruolo dell'agente FIFA?
“Questo è un tema molto interessante.
Quando nel 2006 abbiamo dato vita alla GGXX, volevamo dare una risposta
moderna a tutto il mondo del calcio. Al giorno d'oggi non è più il
singolo agente ad operare ma un'agenzia strutturata come la nostra,
ovvero con due elementi distintivi: forte organizzazione e dimensione
internazionale. Il calcio è sempre più globale e bisogna essere pronti a
offrire certi tipi di opportunità. Noi, per esempio, abbiamo
intermediari che lavorano in aree calcisticamente importanti in tutto il
mondo. Questa è una politica che ho da sempre portato avanti in prima
persona. Abbiamo appreso dal mondo dello sport anglo-sassone. In
Inghilterra così come negli Stati Uniti si punta a massimizzare il
potenziale di un atleta, non solo nel calcio ma anche in altri sport.
Questo è il punto focale, in Italia pochi agiscono in questo modo mentre
noi siamo partiti fin dall'inizio con questa impostazione. La nostra
idea è quella di curare l'atleta a 360 gradi; la stiamo cercando di
portare in Italia non senza difficoltà”.
Che tipo di difficoltà?
“Il nostro è un paese dove non vige
la meritocrazia. Per esemplificare la situazione rubo un termine alla
politica, quello di peggiocrazia. La considerazione viene data non in
base a reali capacità ma sempre più spesso in base a relazioni, amicizie
o al passato che uno ha avuto e nel calcio tutto questo è amplificato
rendendolo un settore privo di meritocrazia. La nostra idea
professionale viene quindi recepita molto più difficilmente, in Italia
l'opinione pubblica e l'ambiente in generale non vedono di buon occhio
tutto ciò. Noi, invece, consideriamo tutti i club alla pari e ragioniamo
in base alla convenienza dei nostri giocatori. Siamo liberi,
indipendenti e gestiamo ogni giocatore senza alcun tipo di
condizionamento”.
In passato si è parlato anche di abolire l'albo degli agenti FIFA...
“Due anni fa sembrava che nel giro di
pochi mesi questo nuovo provvedimento rivoluzionario fosse realtà. Al
momento, invece, la cosa è ferma. La mia posizione comunque è sempre
stata chiara fin dall'inizio: sono favorevole perché nel mercato devono
esserci libertà e pari opportunità. E' evidente che chi possiede una
licenza regolare ottenuta attraverso un esame molto restrittivo ha un
quid in più da esibire nel proprio curriculum. Bisogna stare attenti ad
una deregolamentazione eccessiva, ma servono poche regole che però
devono essere rispettate. Oggi invece ci sono tante regole che non
vengono sempre rispettate”.
Da poco il vostro fiore all'occhiello è diventato Mel Taufer. Ci racconti qualcosa su di lui?
“L'acquisizione della sua
rappresentanza è avvenuta grazie a Fabio Arioli, nostro referente per la
Lombardia. Ci tengo a sottolinearlo perché il suo lavoro è stato
preziosissimo ed è la dimostrazione che lavorare come un equipe
funziona. Lo abbiamo notato l'anno scorso, quando militava nei
Giovanissimi Nazionali dell'Inter con un anno di anticipo rispetto ai
compagni. Nel tempo si è creato un rapporto di fiducia e sintonia
reciproca col ragazzo e con la sua famiglia. Noi siamo contentissimi di
poterlo rappresentare, si tratta di un giocatore di grande prospettiva.
E' ancora giovane e ora deve pensare a studiare, alla sua vita, a dare
il massimo e a vivere giorno per giorno. Nell'ambiente del calcio si fa
presto a passare dalle stelle alle stalle, ma un giovane con qualità
importanti deve mantenere profilo basso e piedi per terra. Inoltre lui
ha la fortuna di giocare in una grande società come l'Inter che punta
molto su di lui e siamo contenti di questo. E' il leader e capitano
della sua squadra, è l'ambiente ideale per crescere e fare bene. Vedo
suoi coetanei sottoposti troppo all'attenzione dei media e questo è
assolutamente negativo. Va bene parlare di questi ragazzi, ma è giusto
rimanere coi piedi per terra”.
Taufer è stato definito un 'tuttocampista'...
“E' stato definito così dagli addetti
ai lavori perché è un ragazzo che possiede la capacità di ricoprire più
ruoli. Infatti, può essere impiegato in tutti i ruoli di centrocampo:
da esterno, da mezzala, da playmaker e anche da trequartista. Ha il
piede e la visione di gioco per fare il regista, ma anche il cambio di
passo. Tutte queste doti messe insieme lo rendono un giocatore che può
ben figurare in qualsiasi collocazione tattica a centrocampo e lui è
bravo ad adattarsi con grande naturalezza. Mel Taufer è nato per giocare
calcio”.
Un altro giovane emergente è Matteo Malagoli.
“Si tratta di un ragazzo che ha fatto
benissimo tutta la trafila delle giovanili del Bologna, giocando sempre
come titolare. L'anno scorso negli Allievi Nazionali ha disputato una
stagione importante, con una costanza di rendimento veramente
impressionante. Da quest'anno è in Primavera e, pur essendo un '95, è
praticamente titolare. I risultati sono dalla sua parte, quando ha
giocato si è sempre fatto trovare pronto. Malagoli fa della costanza di
rendimento e della personalità i suoi punti di forza. Deve crescere come
tutti e non bisogna caricarlo troppo, però ha tutto per poter veramente
giocarsela e dire la sua nel calcio che conta. Possiede le giuste
qualità tecniche e morali per continuare a crescere bene. E non
dimentichiamoci che stiamo parlando di un portiere, un ruolo sempre
delicato”.
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