17 giugno 2013

Entella, ds Superbi: "Vi racconto il nostro progetto basato sui giovani"

Avellino e Trapani, da ieri anche Carpi e Latina. Queste sono le squadre che si sono conquistate sul campo la promozione in Serie B, ma c'è un'altra squadra di vertice di Lega Pro merita un plauso particolare. E' la Virtus Entella, compagine di Chiavari (in provincia di Genova) che fa della valorizzazione e della crescita dei giovani il suo marchio di fabbrica. Il sodalizio allenato da Luca Prina ha dovuto dire addio al sogno dell'approdo fra i cadetti soltanto ai play-off, uscendo tra gli applausi dal Via del Mare di Lecce. Ho intervistato in esclusiva il direttore sportivo della società ligure, Matteo Superbi, con cui abbiamo tracciato un bilancio della stagione da poco conclusa e abbiamo gettato uno sguardo verso il futuro.

Direttore, prevale il rammarico o la soddisfazione dopo una stagione come questa?
«Il primo sentimento è stato quello del rammarico. Quando si arriva a quel punto la speranza di fare qualcosa di fenomenale viene; sarebbe stato un mezzo miracolo ma ci credevamo tutti. La squadra era in salute e lo ha dimostrato anche nella gara di ritorno che è stata combattuta e non ha visto una netta supremazia da parte del Lecce. Quindi un po' di rammarico resta, però devo dire che dal giorno successivo abbiamo analizzato l'annata perbene e con grande soddisfazione. Lo scorso agosto siamo stati ripescati ed eravamo nuovi della categoria, ma abbiamo trascorso tutta la stagione nella zona play-off. Il fatto di essere rimasti lì fino in fondo è stata una logica conseguenza, non una situazione casuale. Questo è motivo di grande soddisfazione per noi che durante questa stagione siamo anche riusciti a valorizzare alcuni giovani».

Da neo promossa siete riusciti ad accedere ai play-off: ve lo sareste aspettati?
«Sinceramente no. Sapevamo di aver costruito una squadra competitiva insieme al mister e speravamo di essere la sorpresa, l'outsider di questo campionato. Dunque non sono rimasto del tutto sorpreso, anche se le speranze devono sempre trovare conferma sul campo. Devo dire la verità ci speravamo perché pensavamo di avere allestito un organico di buon livello».

Alla fine il mix tra giocatori esperti e giovani ha funzionato ancora una volta.
«E' vero, quest'anno più che mai. Abbiamo avuto un ottimo gruppo. Da una parte giocatori esperti di grande carisma ed affidabilità che sono stati da esempio per i più giovani. Dall'altra giovani di grande prospettiva che sono potuti emergere nonostante non fossero conosciuti dal grande pubblico. Non era facile riuscirci, ma è stato creato qualcosa di importante in linea con i dettami del presidente».

E pensare che fino a tre anni fa l'Entella navigava nelle acque della Serie D...
«Riflettendo sotto questo aspetto logicamente fa ancora più impressione. Il merito di questa scalata è da attribuire al presidente che ha scelto le persone giuste e allestito tutta l'organizzazione, trasferendo trasferito la sua abilità imprenditoriale nel mondo del calcio ottenendo i risultati che sono sotto gli occhi di tutti».

Oltre alla prima squadra, anche la Berretti ha fatto molto bene arrivando alle Final Four.
«E' stato un risultato estremamente importante. L'organico non era ai livelli dello scudetto conquistato due anni fa, ma bisogna sottolineare il gran lavoro svolto da mister Scotto e dal suo staff. E' stata un'annata positiva per tutto il settore giovanile perché sono arrivati risultati importanti anche nelle leve inferiori. In questi mesi stiamo cercando di migliorare ancora e siamo sempre al lavoro per provare a creare qualcosa di ancora più importante».

Possiamo dire che il gran lavoro svolto a livello di settore giovanile comincia a dare i suoi frutti?
«Sì, comincia a dare grandi frutti. La vittoria degli scudetti Juniores e Berretti ottenuta anni fa si sta estendendo alle leve inferiori. E' un lavoro che richiede tempo, organizzazione e dedizione. Mi fa piacere sottolineare il grande feeling esistente tra allenatori, responsabili del settore giovanile responsabile, osservatori e tutti quanti. Credo che questo stia alla base di tutti i successi. E' un ottimo gruppo di lavoro e quando è così viene più facile prendere certe decisioni».

Lo dimostra anche il fatto che tanti vostri giovani sembrano in procinto di spiccare il volo verso categorie superiori...
«Questo è il nostro obiettivo. Il fatto di investire così tanto, al di là dell'aspetto sociale, dimostra la nostra volontà, che è quella di creare in casa i giocatori e di rappresentare un trampolino per farli approdare nelle serie maggiori. Logicamente serve del tempo e non è una cosa che si ottiene dall'oggi al domani; per avviare questo tipo di lavoro c'è stato bisogno di una radicale ristrutturazione dal basso. Credo che nessuna squadra di Lega Pro sarà in grado di ottenere quanto abbiamo ottenuto noi quest'anno e questo è motivo di soddisfazione per tutti quanti noi».

Che tipo di campagna acquisti dobbiamo aspettarci quest'estate?
«In questo momento siamo un po' fermi e stiamo valutando i nuovi regolamenti che entreranno in vigore. Martedì è in programma un'importante riunione a Firenze e da lì capiremo quali sono le vie per poter accedere ai contributi federali. In questi anni abbiamo cercato di concentraci sulla crescita dei giovani con grandi prospettive e questo continueremo a farlo di sicuro. Abbiamo in testa una serie di nomi che possano emergere come hanno fatto quest'anno i vari Argeri, De Col e Zampano. La nostra idea è quella di far crescere i giovani ed è abbinata al fatto che ci teniamo a far bene in campionato. Allestiremo una formazione competitiva che possa giocarsela con tutti per qualcosa di importante».

Quindi ripartirete da mister Prina e dai vostri giovani talenti.
«Sarà la terza stagione che cominciamo dall'inizio con mister Prima in panchina. E' un allenatore con cui abbiamo un grande feeling e ci stiamo trovando molto bene; il suo staff è formato da persone in gamba ed è superfluo dire che la crescita di tutti questi giovani passa dal loro lavoro. Noi siamo bravi a selezionare i giovani, ma tutto questo non avrebbe un riscontro sul campo se non ci fosse uno staff capace. E' giusto continuare col lavoro e sulla strada che abbiamo tracciato in questi anni».

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