17 maggio 2013

Ag. FIFA Albanesi: "Napoleoni, la Champions in Grecia non vale l'Italia. Del Duca sfortunato: in arrivo l'ultimo treno"

Ho contattato in esclusiva l'agente FIFA Riccardo Albanesi. Con lui abbiamo parlato del presente e soprattutto del futuro di suoi due assistiti: Stefano Napoleoni, attaccante attualmente in forza ai greci dell'Atromitos, e Pietromaria Del Duca, promettente difensore centrale classe '91 del Frosinone.

Partiamo da Napoleoni. Com'è andata questa metà di stagione nella 'sua' Grecia?
«Stefano ha ripreso la condizione tardi a causa di un periodo di inattività di circa un mese, ma le qualità del calciatore non si discutono. L'Atromitos, quando gli è stato proposto, ha impiegato due giorni per farlo suo. E' pronto per la prossima stagione che lo vedrà sicuramente protagonista con la sua squadra in Europa League ma, se l'Atromitos riuscirà a vincere i play-off del campionato, anche in Champions League».

A gennaio è stato ad un passo dal Siena, la possibilità che torni in Italia esiste ancora?
«Purtroppo in Italia non ci sono squadre interessate a lui che gli permetterebbero di prendere parte alle coppe europee e questo non fa altro che allontanarlo dal nostro campionato. Stefano non è più un giovanotto e quindi guarda anche alle sue soddisfazioni personali. E poi giocare la Champions è il sogno di tutti i calciatori. A gennaio ha sostenuto un periodo di prova a Siena e ha fatto più che bene considerando che era reduce da un mese di inattività. Iachini lo ha chiesto ovunque è andato e anche a gennaio ha dato l'ok, ma i dirigenti hanno fatto scelte diverse».

Che idea ti sei fatto dell'impossibilità di realizzare il suo sogno fino ad oggi?
«Lui in Grecia è considerato un top player, mentre purtroppo in Italia funziona diversamente. Il livello del nostro calcio si sta abbassando e ci sono sempre più campioni che scappano. Un calciatore italiano che gioca all'estero viene visto quasi come uno scarto. Mi dispiace che il suo sogno non si sia realizzato, però lui è un ragazzo intelligente e capisce che purtroppo è il nostro sistema a dover cambiare. In Italia si preferisce un giocatore straniero piuttosto che uno italiano che sta facendo bene».

Mentre quella di Del Duca che stagione è stata?
«Per lui è la prima stagione in prima squadra a Frosinone dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile ed essere stato anche capitano della formazione Primavera. Questa è stata un'annata sfortunata per lui, perché il Frosinone aveva in organico difensori importanti. Pietro era reduce da un ottimo campionato tra le fila del San Marino dove era stato preso come rincalzo per poi giocare quasi tutta la stagione da titolare. A fine anno, però, la società sammarinese ha scelto di puntare su giocatori più giovani piuttosto che su di lui, che comunque gode di ottima stima a Frosinone. In questo momento il suo contratto è in scadenza, qualche richiesta c'è stata e la valuteremo attentamente. Ci confronteremo con il ds Meluso per capire qual è la situazione; è ancora da capire così come lo è il mercato di questi tempi».

Quali sono le sue doti migliori?
«Sicuramente è un giocatore molto forte e concentrato in fase difensiva, è un leader della difesa. Stiamo parlando di un classe '91 che in difesa sembra un veterano. Tutto ciò, abbinato alle qualità tecniche, gli ha permesso di guadagnarsi e di mantenere il posto da titolare in una piazza come San Marino dove nessuno la conosceva. Io e il mio socio Valerio Curti Gialdino puntiamo molto su di lui. Ripeto che questa è stata stagione sfortunata per lui, frenato sia dai problemi fisici sia da qualche cartellino rosso di troppo».

A questo punto il prossimo anno diventa fondamentale per lui.
«La prossima sarà la stagione dell'ultimo treno. Pietro dovrà scendere in campo ogni domenica per giocarsi le chance di compiere il salto di categoria. Se gli verrà data la giusta opportunità, sono sicuro che si giocherà bene le carte sue carte».

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