15 maggio 2013

Montecalvo: "Monaco? No comment. Bari agli arabi? C'è una parte di tifosi che..."

Vi ho raccontato circa un mese fa del contatto avvenuto tra il Monaco, che ha messo a segno in questi giorni il colpo Falcao, e Fabio Montecalvo, a cui potrebbe essere affidato il compito di mettere in atto un'operazione di restyling di comunicazione ed immagine della società. A questo proposito, proprio la scorsa settimana il presidente di FM Communications si sarebbe trovato a Mosca per degli importantissimi incontri con vari politici ed investitori (il presidente del club monegasco è il magnate russo Dmitry Rybolovlev, ndr). Raggiunto in esclusiva, il diretto interessato non ha voluto fornire ulteriori informazioni sulla vicenda che lo vede protagonista.
Montecalvo, però, è tornato a parlare del possibile acquisto del Bari da parte di un gruppo imprenditoriale arabo da lui rappresentato: «A Bari esistono, per fortuna in minoranza, frange di tifosi che tifosi non sono, che trasformano gli affari societari in questioni di carattere personale. Si tratta di atteggiamenti che non sono assolutamente sinonimi di passione, ma sono invece gravi sintomi di comportamenti ossessivi e compulsivi da parte di gente che, nel terzo millennio, non è in grado di comprendere cosa voglia dire l'acquisto di un club da parte di uno o più investitori. Se dovessi basarmi sulle loro reazioni, avrei giò mollato, mi stanno facendo passare la voglia. Queste persone, che continuano a inveire contro il sottoscritto per eventuali trattative non avviate, senza conoscere nulla su cosa si stia lavorando, mi fanno molta pena. Ma di sicuro una decina di loro li porterò in tribunale, cosi poi, quando si vedranno costretti a pagare anche le spese processuali, inizieranno a riflettere su cosa significa tifare e su cosa invece significa calunniare o diffamare. Questa parte della tifoseria, a cui personalmente non permetterei neanche di entrare allo stadio, è la stessa minoranza che contesta gratuitamente la famiglia Matarrese. E magari, se vai fino in fondo, scopri anche che sono quei cittadini italiani che non vanno mai a votare e che, dulcis in fundo, saranno radical chic anti-berlusconiani. Ai capi ultras storici, invece, mi lega un rapporto di stima e di rispetto reciproco». Insomma, la questione è tutt'altro che chiusa.

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