Un'altra stagione sfortunata, l'ennesima verrebbe da dire, per Salvatore Foti. Rientrato alla Sampdoria
dopo il periodo di prestito all'Empoli, il centravanti classe '88 ha
vissuto una stagione a metà fra Genova e Brescia, collezionando in
totale appena nove presenze ed una sola rete. La voglia di rifarsi è
tanta, come fa capire lo stesso Foti ai miei microfoni, ai quali si è concesso in esclusiva.
Il tuo cartellino è in mano alla Samp da sette anni, ti sei chiesto perché non hai mai trovato continuità in blucerchiato?
“Al primo anno, nella stagione 2005-2006,
collezionai quindici presenze, andando in gol sia in Coppa Italia che in
A. L'anno successivo decisi di rimanere, nonostante avessi molte
richieste da piccole squadre di Serie A. Non avendo trovato spazio, da
gennaio andai al Vicenza per sei mesi, quando feci un grandissimo girone
di ritorno; in quell'occasione mi ero impuntato, volevo andare via per
dimostrare quello che potevo fare. In contemporanea, nell'estate 2007,
arrivarono attaccanti del calibro di Cassano, Caracciolo, Bellucci e
Montella. Da quel momento ogni volta in estate si decise che dovevo
restare, per poi andare via a gennaio. Il campo non lo vedi mai dietro a
giocatori come Cassano, Pazzini, Bellucci. In troppe occasioni sono
stato penalizzato sotto diversi aspetti, non ultimo quello economico”.
Quest'anno, nel girone di andata, hai collezionato solo tre presenze ma anche un gol sotto la Sud...
“Sì è stata una grande emozione ritornare a segnare
con la maglia della squadra con cui sono cresciuto e a cui sono legato
tantissimo. Venivo dall'infortunio patito a dicembre 2010 quando ero
all'Empoli; l'operazione che non era andata molto bene, ma lo staff
medico blucerchiato è riuscito a rimettermi in sesto. Dopo una lunga
preparazione e dopo essermi allenato spesso a parte, mister Atzori mi ha
dato la possibilità di entrare tre volte a partita in corso, cosa che
mi ha gratificato molto. Giocare in squadra importante come la Samp e in
un attacco come quello doriano...”.
Poi a gennaio sei passato al Brescia.
“Per mia sfortuna Atzori è stato esonerato proprio
quando iniziavo a giocare. Mister Iachini mi ha subito fatto capire che
aveva altre idee e che non rientravo nei suoi piani. Quindi a gennaio la
società mi ha mandato al Brescia nell'affare Berardi-Juan Antonio,
allungandomi il contratto fino al 2015. Con il senno di poi, si può dire
che non è stata la soluzione migliore. A Brescia avevano più interesse a
far giocare calciatori di loro proprietà, come ad esempio El Kaddouri e
Jonathas che hanno fatto molto bene; per me non era facile trovare
spazio. La mia ultima stagione è stata positiva fino a metà novembre,
quando ero riuscito a rimettermi in gioco dopo il grave infortunio che
mi ha condizionato pesantemente; ad Empoli potevo disputare una stagione
importante con mister Aglietti, ma nell'ultima partita del girone di
andata ho subito questo infortunio”.
E adesso?
“Io voglio giocare e non andare via in prestito,
anche perché ci sarà molta concorrenza in attacco. Voglio andare in un
club di Serie B che abbia interesse a farmi giocare e con un tecnico che
punti davvero su di me. Bisogna trovare la soluzione ideale per fare
bene in un anno intero; altrimenti si ha sempre il rimpianto di non
sapere quali possono essere le proprie qualità nel corso di un
campionato intero. Per questo motivo mi piacerebbe vedere cosa posso
fare in 30-35 partite. Ho capito gli errori che ho commesso in passato,
ma adesso voglio andare in una squadra che abbia intenzione di
valorizzarmi. Guardando in alto, vorrei fare un po' come Giovinco: dopo
due anni al Parma ha dimostrato il suo reale valore, mentre se fosse
rimasto alla Juventus non sarebbe stato il Giovinco di adesso”.
Se con l'arrivo di Iachini sei partito, con l'addio di Iachini non potresti restare?
“Innanzitutto voglio dire che sono contentissimo per
il mister che ha portato la Sampdoria in Serie A, ma non posso dire di
essere stato trattato bene e di avere un buon rapporto con lui. Se
Atzori non fosse stato esonerato, a gennaio sarei rimasto quasi
sicuramente a Genova. La società mi aveva fatto capire che non aveva
alcuna intenzione di cedermi, poi però le cose sono cambiate nel giro di
dieci giorni. In ogni caso, sono contento che Iachini abbia compiuto
questo miracolo; per me, però, sarebbe stato sicuramente meglio andare
via la scorsa estate e non rimanere per fare la quarta o quinta punta.
Adesso devo parlare con il direttore (Sensibile, ndr); il mio
procuratore sa quali sono le mie idee e speriamo di trovare una
soluzione gradita sia a noi sia alla Sampdoria: anche il club ha
interesse a farmi giocare”.
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