Ad inizio stagione credevi fosse possibile che lo scudetto tornasse a Torino?
“A fine giugno, ho incontrato Antonio
Conte in Sardegna a Poltu Quatu, all'evento Sky Sport, pochi giorni
prima dell'inizio del rituro della Juventus. Ebbi modo di captare quanta
determinazione ci fosse sin da prima dell'inizio della stagione
agonistica, da parte del mister juventino. Avrebbe fatto di tutto per
raggiungere la conquista del titolo; ne fui impressionato davvero
positivamente. Poi il tutto si è verificato”.
Agnelli, Marotta e Conte: che percentuale di meriti ha ognuno di loro?
“Per una società che vince uno
scudetto o che raggiunge un altro traguarda importante, è necessario che
ogni singola divisione gestionale funzioni alla perfezione: il settore
tecnico, la direzione generale, il marketing e la comunicazione, la
logistica, ecc. Credo che nella circostanza chiamata Juventus, sia stato
proprio il gruppo messo su da Antonio Conte a rappresentare il valore
aggiunto per il raggiungimento del successo ottenuto; in termini
percentuali, credo al 70%”.
Domenica sera eri in tribuna al Meazza: che derby hai visto?
“A San Siro ho visto una bella
partita, frizzante, energica, con vere emozioni da derby; ripartenze da
entrambe le parti, con gesti tecnici apprezzabili e un tasso agonistico
abbastanza alto, ma è stata una gara corretta. Poi ad un certo punto del
match, ho visto il Milan divenire progressivamente quasi rinunciatario e
con un atteggiamento quasi malinconico, appesantito. Difatti, poi, mi è
dispiaciuto sportivamente vedere perdere la partita nei minuti finali.
Avevo creduto che il 2-2 sarebbe stato il punteggio finale”.
Cosa ha avuto la Juventus in più del Milan?
“A conferma di quanto detto prima, la
Juventus ha avuto dalla sua parte la forza e la bravura del gruppo.
Unito e affiatato, ove il professionismo estremo di taluni ha compensato
con l'esperienza il debutto di altri, per l'ingresso nel grande calcio o
meglio per esprimersi in un grande club. Cinismo, determinazione,
capacità di reazione anche nei momenti di crisi che ogni campionato
riserva, senza mai però allontanarsi dall'obiettivo primario di ogni
gara: il risultato. Tutto questo ha favorito i bianconeri nello sprint
finale verso la conquista dello scudetto, cosi come avevo del resto
previsto nelle ultime settimane dopo qualche recente segno di cedimento
da parte del Milan”.
Terza stella sì, terza stella no: tu da che parte stai?
“Io sono uno juventino a cui piaceva,
a undici anni, vedere le punizioni calciate da Michel Platini, le
parate di Stefano Tascconi, poi le reti di Roberto Baggio e dopo ancora
le giocate eclettiche di Zizou Zidane, le sciabolte alla Del Piero, i
gol di Trezeguet. Soprattutto mi è sempre piaciuto, nel corso degli
ultimi anni, veder vincere gli squadroni costruiti da Luciano Moggi.
Pertanto, senza ombra di dubbio...trenta e lode!”.
Infine un commento alle ultime voci: è vero che FM Communications si occuperà in esclusiva del marketing della Juve?
“FM Communications sarebbe molto
onorata di occuparsi di Juventus a tempo pieno, nella propria divisione
del marketing sportivo. Ma queste sono solamente proiezioni ben
auguranti per noi, come lo sarebbero per tutti i nostri competitors”.
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