8 novembre 2012

Il doppio ex Accardi: "Genova una seconda casa, non volevo andare via da sconfitto. Palermo-Samp scontro diretto tra due squadre ferite"

Nato e cresciuto calcisticamente nel Palermo, era il 2006 quando Pietro Accardi arrivò a Genova nella trattativa che portò lui, Bonanni e Terlizzi alla Sampdoria e Diana nel capoluogo siciliano. Da quel momento il difensore palermitano collezionò più di 100 presenze con la casacca blucerchiata, indossata per sei anni. Oltre a dire la sua sulla sfida in programma domenica alle 12.30 al Renzo Barbera, Accardi, attualmente all'Empoli, si è raccontato in esclusiva ai miei microfoni.

Circa dieci anni nelle giovanili del Palermo, poi sei stagioni in prima squadra. Come ricordi la lunga esperienza in rosanero?
Sono stati anni bellissimi, Palermo per me ha rappresentato un trampolino di lancio. Sono partito dal settore giovanile per poi essere protagonista della cavalcata dalla Serie C1 alla Serie A. per un palermitano non era facile trascorrere tanto tempo nella squadra della propria città, ma ci sono riuscito. Continuo a mantenere rapporti di amicizia e stima con i tifosi. Quella lunga esperienza ha marchiato la mia carriera. Insieme a Gaetano Vasari, sono stato uno dei due giocatori palermitani che ha portato il Palermo nella massima serie A dopo trent'anni. In rosanero ho trascorso dei bei momenti associati però anche a quel brutto infortunio che mi costrinse a stare un anno fermo; ho avuto un po' di problemi però poi, chiaramente, furono risolti. In ogni caso, conservo un ottimo ricordo”.

Poi nel luglio 2006 lasciasti la tua Palermo per approdare in blucerchiato...
Per come mi sono trovato, non pensavo di poter trovare una squadra al livello del Palermo. Pensavo che Palermo rappresentasse il top invece devo ammettere che alla Sampdoria sono stato molto bene e ho raggiunto grandissimi risultati. In blucerchiato ho continuato in crescendo la mia attività. Con la maglia rosanero, a causa dei problemi fisici, avevo avuto poche occasioni di giocare in Serie A, mentre con la Samp mi sono tolto tante soddisfazioni collezionando più di 100 presenze in campionato. Per me Genova è stata come una seconda casa. Era la mia prima esperienza lontano dalla Sicilia, non era difficile e non sapevo cosa mi potesse aspettare, invece Genova è spettacolare. Per di più si tratta di una città di mare e questo mi ha aiutato molto, mi sentivo a casa. Con la piazza doriana ho avuto un rapporto bellissimo, che però è terminato in un modo che non mi è piaciuto. Mi sarei aspettato una fine diversa, mi sarebbe piaciuto lasciarmi in maniera diversa ma così non è stato”.

Ti riferisci al fatto che nelle ultime due stagioni hai fatto la spola tra Genova e Brescia?
Sì, anche. Quando si verificano queste situazioni il principale responsabile è sempre il giocatore. Con la maturità ho capito gli errori che ho commesso però, come io ci ho messo del mio, anche altri ci hanno messo del loro. La colpa, come sempre d'altro canto, sta nel mezzo. A livello calcistico mi sarebbe piaciuto dire addio alla Sampdoria con il ritorno in Serie A, mi sarebbe piaciuto se fosse accaduto questo. Dopo la promozione dalla serie cadetta sarei potuto andare via in modo diverso, invece me ne sono andato da sconfitto e questa cosa mi è rimasta dentro perché sono sempre stato un vincente”.

Il momento più alto è rappresentato dalla qualificazione in Champions League?
A livello di squadra è rappresentato senza dubbio da quella stagione, un po' meno a livello personale perché ho trovato poco spazio con Delneri. A livello professionale le stagioni migliori sono state quelle con Novellino e Mazzarri in panchina; ricordo con orgoglio quel sesto posto che ci permise di approdare in Europa League e la finale di Coppa Italia persa ai rigori con la Lazio”.

Chiudiamo con un commento su Palermo-Sampdoria di domenica.
Non sarà di certo una partita semplice dato che si incontrano le due squadre del campionato attualmente più in difficoltà. Non entro nel merito di questioni tattiche o tecniche, ma a livello di punti sono quelle che in questo momento hanno più difficoltà. Ad oggi Palermo-Samp è uno scontro diretto tra due ottime squadre. Credo che domenica assisteremo ad un match molto tattico da entrambe le parti, inizialmente ci potrebbe essere la paura di scoprirsi. Entrambe le contendenti sono molto ferite e cercheranno di rompere questo trend negativo facendo risultato al Barbera”.

E Pietro Accardi per chi farà il tifo?
E' difficile sbilanciarsi, preferisco non rispondere. Seguirò con interesse la perché ho ricordi bellissimi sia da una parte che dell'altra, ma non voglio rispondere a questa domanda”.

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