Tanti tifosi della Sampdoria forse lo ricordano più perché fece da pedina di scambio nell'affare che portò Pazzini in blucerchiato che per altre cose, ma Emiliano Bonazzoli
non è stato solo di passaggio a Genova. Per lui 83 presenze e 16 reti
con la Samp, fino a quando non si trasferì per l'appunto alla Fiorentina. Domenica la squadra di mister Ferrara affronterà proprio i viola, ecco perché ho deciso di intervistare in esclusiva il centravanti lombardo, attualmente svincolato e in procinto di firmare con il Padova.
Emiliano, tre stagioni e mezza in blucerchiato ma quanta sfortuna per te...
“La prima stagione iniziò in maniera
molto positiva. A metà anno eravamo messi bene in classifica, avevamo
fatto abbastanza bene anche in Coppa UEFA ma la sconfitta con il Lens ci
costò l'eliminazione. Da gennaio per me iniziò il calvario. A causa di
una lesione al ginocchio destro dovetti star fermo per sei mesi e feci
fatica a ritornare in forma e ai livelli di prima. Poi ci riuscii, ma
marzo 2007 mi infortunai nuovamente, questa volta ginocchio sinistro.
Rientrai ufficialmente soltanto otto mesi dopo. Alla mia quarta stagione
in blucerchiato, non solo per gli infortuni ma anche per altre ragioni,
scelsi di andare via”.
Poi a gennaio 2009 lasciasti Genova proprio per approdare alla Fiorentina.
“Fu un'esperienza tutto sommato
positiva. Rientrai nella trattativa che portò Pazzini alla Samp, ma non
mi aspettavo di giocare a Firenze. Sapevo che Gilardino rappresentava la
prima scelta in attacco e che io ero il suo vice. Con la maglia viola
collezionai 12 presenze e segnai un gol, in campionato arrivammo quarti
in classifica”.
Proprio nella Samp, stagione 2007/08, hai giocato insieme a Montella. Ti aspettavi questo suo exploit da allenatore?
“La sua carriera è partita dalla
panchina degli Allievi della Roma, ma devo dire che non si è fatto
sentire il salto dalle giovanili alla Serie A. Sicuramente sta facendo
grandissime cose a Firenze in questo momento. Purtroppo ho avuto poche
occasioni di essere in campo insieme a lui, però con la sua grande
esperienza ti dava sempre una mano. Quello che trasmetteva in campo da
giocatore adesso lo trasmette alla sua squadra da allenatore”.
Inutile dire che al momento la Fiorentina è superiore alla Sampdoria, che però non parte da sconfitta.
“La vittoria ottenuta nel derby ha
dato alla squadra una scossa che serviva dopo le sette sconfitte
consecutive. La società ha fatto benissimo a puntare su Ferrara e a non
mandarlo via, mentre da altre parti sarebbe stato esonerato. Ferrara è
un ottimo allenatore e adesso i risultati si vedono”.
Finalmente Icardi ha potuto giocare per 180 minuti da titolare: che impressione ti ha fatto?
“L'ho visto giocare contro il Genoa e
ha fatto un grandissimo lavoro trovando poi anche il gol. E' ancora
molto giovane, ma si vede che è un ragazzo di grandi potenzialità. Non
bisogna mettergli addosso troppa pressione perché ha solo diciannove
anni, ma sicuramente sta disputato delle ottime partite e bisogna dargli
fiducia”.
La Samp può rappresentare un buon trampolino di lancio per un classe '93 come lui?
“Sì, Genova può rappresentare senza
dubbio la piazza ideale. Nonostante qualche mugugno, la tifoseria è
sempre vicina ai giocatori e incita la squadra ogni domenica. Inoltre
quella blucerchiata è una società molto seria che aiuta i giovani. Così
come Poli e Obiang, anche Icardi potrà fare bene e continuare così con
la maglia della Sampdoria”.
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