C'è chi lo ha soprannominato addirittura
il Roberto Carlos della Serie B ma, senza stare a scomodare giocatori
che hanno scritto la storia del calcio moderno, possiamo affermare con
tranquillità che Carlo Mammarella è una delle più piacevoli rivelazioni di questo campionato. Titolare inamovibile del Lanciano e
protagonista della promozione in cadetteria, l'esperto laterale
sinistro sta vivendo una seconda giovinezza in questo avvio di stagione. Tre gol (pesanti) e un assist (sabato scorso con il Vicenza) fino a questo momento per Mammarella, che ho intervistato in esclusiva.
Traversone di Mammarella e gol di Vastola: il Lanciano espugna il Menti di Vicenza.
“Al di là della vittoria, che a fine
partita fa sempre piacere, credo sia da elogiare la prestazione totale
della squadra. Non era una partita facile, ma i miglioramenti si erano
già visti a Verona. Nonostante la sconfitta contro l'Hellas, c'erano
stati dei passi avanti”.
Si tratta del primo assist per te, ma hai già segnato tre gol: ti aspettavi un inizio così positivo a livello personale?
“Forse non me l'aspettavo, anche se
avevo assaporato di passaggio la Serie B che è senza dubbio un
campionato più difficile e impegnativo della Lega Pro. Per ora le cose
stanno andando bene, sto vivendo un inizio di stagione importante che
però deve essere accompagnato dai risultati della squadra. La
prestazione del singolo viaggia sempre insieme al risultato e acquista
valore a seconda di quest'ultimo”.
Sette anni fa la tua prima ed unica esperienza in B con la Triestina, cosa non funzionò?
“Ero un ragazzo, trovai una
situazione non ideale per un giovane. Era la Triestina del presidente
Tonellotto ed eravamo più di quaranta in rosa. Arrivai a Trieste in
questa situazione delicata che si è andata poi complicando. Fu comunque
un'esperienza positiva e riuscii a ritagliarmi il mio spazio
collezionando una quindicina di presenze ed una rete. Tra l'altro quel
gol segnato al Brescia si rivelò importante nella corsa alla salvezza”.
Adesso vi aspetta un altro Menti, quello di Castellamare. Come vi state preparando per quest'altra trasferta?
“La Juve Stabia non ha iniziato nel
migliore dei modi sotto il punto di vista dei risultati ed è anche stata
sfortunata, ma pian piano sta raccogliendo i suoi frutti. E' una
squadra costruita per arrivare ai play-off o quantomeno per fare meglio
dello scorso anno. Ci stiamo preparando come per tutte le altre partite,
non sarà un match facile. Nel 2009 abbiamo giocato la finale play-out a
Castellamare e sappiamo che la Juve Stabia viene spinta da pubblico
molto caloroso. Dovremo metterci del nostro per fare risultato”.
Questo campionato sembra essere
molto livellato, quanti punti credi che dovrete conquistare per
raggiungere l'obiettivo salvezza?
“Non so negli anni passati quale sia
stata esattamente la quota salvezza, ma nella stagione passata non è
stata molto alta. Arrivare alla prima giornate del girone di ritorno con
25 punti in graduatoria significherebbe stare su buoni livelli, con una
media punti da salvezza tranquilla. Il nostro obiettivo è quello di
pensare giorno dopo giorno, non possiamo ragionare in modo diverso”.
A livello personale, invece, che obiettivo ti sei prefissato?
“Il mio obiettivo è quello di
acquisire sempre più consapevolezza nei miei mezzi e di migliorarmi
sempre più partita dopo partita. Poi è normale che il gol fa sempre la
sua parte nella carriera di un calciatore. Inoltre sono fortunato perché
nel 4-3-3 di mister Gautieri ho modo di propormi in avanti con
frequenza e di confezionare assist per i miei compagni”.
Si vocifera che club come Hellas, Pescara e Torino siano sulle tue tracce: come reagisci a questi rumors?
“Si tratta solamente di voci, perché
di concreto non c'è assolutamente nulla. Ho un contratto fino al 2014
con il Lanciano e in questo momento penso soltanto a fare bene qui. Poi è
normale che fa sempre piacere vedere il proprio nome accostato a
società importanti. Se dovesse esserci qualcosa ognuno farà le proprie
scelte, ma adesso la mia testa è qui a Lanciano”.
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